(Public Policy) – Roma, 28 ago – Si terrà oggi alle 17 il Consiglio dei ministri che dovrà varare il dl sull‘Imu.
All’ordine del giorno ci sarà un decreto recante disposizioni urgenti su Imu, abitazioni, e anche sulla cassa
integrazione guadagni (Cig).
MONTI: LETTA, SACCOMANNI E PD HANNO CEDUTO AL PDL
L’accordo sull’Imu è un “cedimento del presidente Enrico Letta, del ministro
Fabrizio Saccomanni e del Pd alle pressioni del Pdl”. Lo ha
detto Mario Monti questa mattina a Omnibus su La7.
“L’Imu – ha ricordato Monti – è stata pensata dal governo
Berlusconi e poi introdotta dal mio governo in uno stato di
grande necessità. In tutti i Paesi c’è la tassazione anche
sulla prima casa e le varie istituzioni internazionali
chiedevano da tempo che l’Italia introducesse una tassazione
per la prima casa. Non per un sadico gusto di far pagare di
più ai cittadini ma per poter ridurre semmai la tassazione
sul lavoro e stimolare maggiormente la produttività”.
“È stata scelta invece dal governo una strada diversa – ha
sottolineato il leader di Scelta civica -, quella di
arrendersi alla forte pressione del Pdl. Quindi, se capisco
bene, si avrà un successo politico del Pdl, un’apparente
soddisfazione per i proprietari di case e, come capita
spesso quando si cerca di fare una quadratura del cerchio,
tutti i cittadini finiranno per pagare tutto questo con
piccoli aumenti alle tasse e l’aumento dei tassi
d’interesse”.
Secondo Monti “il Pd è pronto ad accondiscendere alle
pressioni del Pdl, anche se non le condivide, con Scelta
Civica non ha i numeri per impedire questa evoluzione. Tutto
questo dà la sensazione che anche se c’è un governo, per
farlo sopravvivere si accettano pressioni che non hanno
molto senso dal punto di vista economico e civile”.
CGIA: OGGI CDM, MA SI CERCANO ANCORA LE RISORSE
“Riflettori puntati oggi su
Palazzo Chigi, dove nel pomeriggio si terrà la tanto attesa
riunione del Consiglio dei ministri per decidere le sorti
dell’Imu e, conseguentemente, di milioni di italiani,
proprietari di abitazioni. Dopo i numerosi incontri del
presidente del Consiglio con diversi interlocutori del
panorama politico-economico, oggi verranno presentate le
misure del Governo per ridefinire la tassa sugli immobili”.
Lo scrive in una nota la Cgia Mestre, che precisa:
“Nonostante il Governo si debba ancora riunire si dà quasi
per certo che oggi il Consiglio dei ministri varerà un
provvedimento che cancellerà per il 2013 la rata di giugno
dell’Imu, già a suo tempo rinviata, per un inserimento
dell’imposta all’interno della futura Service Tax nel 2014”.
Secondo l’Associazione artigiani piccole imprese Mestre,
“altra ipotesi che potrebbe essere valutata oggi è quella
che vede sparire l’Imu per tutto il 2013 sia per le prime
case che per i terreni agricoli, in attesa di una nuova
promessa di riforma radicale a partire dal 2014”.
Il vero nodo da risolvere, continua la nota, è quello delle
risorse. Il ministero dell’Economia sarebbe in grado di
garantire 3,4 miliardi di euro, somma proveniente dai nuovi
tagli alla spesa pubblica e dalla maggiore Iva fatturata per
i rimborsi dei debiti della Pa. Quindi, più dei 2,6 miliardi
necessari per abolire la prima rata di giugno dell’Imu 2013
ma non per eliminare del tutto l’imposta, con la seconda
rata a dicembre (necessari due miliardi di euro circa).
La Cgia elenca diverse soluzioni per trovare la copertura
alle risorse mancanti: “Si parla di un ritocco alle accise
su tabacchi, alcol e giochi, oltre che di una tassazione per
le banche”.
Ma c’è una fonte di copertura, che, conclude la Cgia, è
considerata fattibile in queste ore, ma che difficilmente
entrerà nel decreto di oggi. Essa “potrebbe venire dalle
tasse pagate dalle grandi banche italiane in seguito alla
rivalutazione delle quote della Banca d’Italia in loro
possesso. Le plusvalenze generate dall’operazione verrebbero
tassate al 30% circa, con un gettito stimato in un miliardo.
Ma l’operazione ha un iter lungo e occorre un ok
dell’Europa”.
GASPARRI (PDL): CANCELLAZIONE MISURA DI GRANDE EQUITÀ
“La cancellazione dell’Imu è una misura di grande equità sociale, va a vantaggio
dell’80% delle famiglie italiane. Nella versione originale
doveva andare agli enti locali, poi è stata stravolta”. Così
il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, Pdl, in
diretta a Radio Anch’io su Radio 1.
CATTANEO (PDL): QUALSIASI DECISIONE SARÀ A SALDI INVARIATI PER I COMUNI
“Non saranno i Comuni a pagare il conto dell’Imu”. Non ha dubbi Alessando Cattaneo,
sindaco Pdl di Pavia, in un’intervista al Tempo all’indomani
dell’incontro di ieri tra l’Anci e il Governo.
La posizione unanime tenuta dall’Anci, spiega Cattaneo, “è
che qualsiasi decisione prenderà il Governo sarà a saldi
invariati. L’ammanco di risorse dalla revisione dell’Imu non
dovrà ricadere sui Comuni, ma la copertura andrà trovata
altrove”.
Cattaneo parla di “situazione di grande incertezza”, sulle
modalità di applicazione e riscossione della ‘Service tax’
la tassa sui servizi in cui l’Imu stessa potrebbe confluire.
“La Service tax dovrà entrare in vigore dal 2014. Molti
Comuni non hanno ancora approvato il bilancio, altri lo
hanno fatto in base alla situazione precedente alle
decisioni dell’Imu”.
Di Service tax si dovrebbe parlare, per Cattaneo
“all’interno del binario del federalismo fiscale. Dico basta
con i trasferimenti da parte dello Stato, ma lasciate ai
Comuni tutta l’imposizione fiscale”.
ZANETTI (SC): NO ALL’ABOLIZIONE, AUMENTIAMO LE DETRAZIONI
“Scelta Civica rimane dell’idea che la cosa giusta da fare sull’Imu sarebbe stata
quella di disporre il raddoppio delle detrazioni, da 200 a
400 euro quella base, e da 50 a 100 euro quella per figli a
carico, esentando così circa il 70% delle famiglie
dall’imposta e riducendo tra i 200 e i 300 euro l’imposta
dovuta dal 30% di famiglie restanti con immobili di maggior
valore”. Lo dichiara in una nota Enrico Zanetti,
vicepresidente della commissione Finanze della Camera e
responsabile Fisco di Scelta civica.
“Questa operazione ha un costo di circa 2,5 miliardi di
euro – aggiunge – più o meno quello del costo
dell’abrogazione della prima rata Imu che il Governo e il
Pd, cedendo alle pressioni del Pdl, come giustamente
sottolineato dal presidente Monti, si apprestano a
concedere”. Per abrogare pure la seconda rata, quella di
dicembre, aggiunge l’esponente di Sc “serviranno un altro
paio di miliardi che, se ci sono, avrebbero potuto essere
usati per provvedimenti più opportuni, a cominciare dal
rinvio dell’aumento dell’Iva (previsto per il primo
d’ottobre; Ndr), e, se non ci sono, obbligheranno a giochi
delle tre carte con aumenti di altre imposte”.
Conclude Zanetti: “La serietà tecnica e l’avvedutezza
politica della proposta di Scelta Civica rischia una volta
di più, come gran parte delle cose buone di questo Paese, di
essere messa all’angolo dal gioco di specchi tra Pd e Pdl
che prosegue ormai da troppi anni in questo Paese”.
IMU, ASSOPETROLI: NO AUMENTO DI ACCISE SU CARBURANTI
(Public Policy) – Roma, 28 ago – “Dai quotidiani apprendiamo
che il Governo starebbe pensando all’ennesimo ricorso al
bancomat delle accise sui carburanti per sostenere
l’eliminazione dell’Imu, dopo che l’ultimo aumento è stato
stabilito ad inizio di agosto dal Dl Fare 1”.
Lo afferma in una nota Franco Ferrari Aggradi, presidente
di Assopetroli Assoenergia, che aggiunge: “Ricorrere ad
incrementi di accisa, generando un aumento del prezzo finale
dei carburanti (il peso fiscale accise più Iva è già il 60%
del prezzo alla pompa) non rappresenta una soluzione
strutturale perché l’ulteriore crollo dei consumi che ne
deriverebbe farebbe venir meno la copertura necessaria per
eliminare l’Imu come conseguenza diretta della riduzione
delle entrate (effetto Laffer)”.
La tesi di Arthur Laffer, economista dell’University of
Southern California, è che esiste un livello del prelievo
fiscale oltre il quale l’attività economica non è più
conveniente e il gettito si azzera.
A nome dell’associazione che rappresenta e tutela le oltre
mille imprese del settore della commercializzazione dei
carburanti e dei servizi e prodotti energetici, Ferrari
Aggradi conclude con un apprezzamento per il ministro dello
Sviluppo economico Flavio Zanonato, perché “ha assicurato
che non ci saranno aumenti delle accise sui carburanti”, e
con l’auspicio che Zanonato “faccia valere, con
determinazione, tale suo impegno in sede di Consiglio dei
ministri”. (Public Policy)
RED