(Public Policy) – Roma, 28 ago – Il rifinanziamento della
cassa integrazione e la riforma degli ammortizzatori sociali
“sono sicuramente fra gli interventi più urgenti dell’agenda
dei prossimi mesi”, dichiara il ministro del Lavoro Enrico
Giovannini in un’intervista pubblicata oggi sul Sole 24 Ore.
“Abbiamo fatto passi avanti – spiega Giovannini – con il
miliardo di giugno e con la preparazione del decreto
interministeriale sui criteri di concessione degli
ammortizzatori in deroga dall’anno prossimo. Dal 2014 le
parti sociali hanno il dovere di istituire i fondi di
solidarietà, che in parte si fanno carico di quello che oggi
grava sugli ammortizzatori in deroga”.
Ma le risorse per il rifinanziamento degli ammortizzatori
in deroga potrebbero subire una riduzione dovuta alla
necessità di trovare coperture per la cancellazione dell’Imu
e per altri interventi. Su questo aspetto Giovannini
commenta: “Stiamo discutendo con il Tesoro, fa parte della
quadratura complessiva delle risorse in corso in queste ore.
Decideremo in base alle risorse disponibili adesso o più
avanti in autunno”.
Il Governo, assicura tuttavia il ministro del Lavoro, “non
smetterà certo adesso di finanziare gli ammortizzatori in
deroga, la situazione del lavoro, nonostante i segnali di
ripresa, resta difficilissima”.
Giovannini tocca anche il tema della previdenza, e del
taglio alle ‘pensioni d’oro’. Su queste ultime, ricorda, ha
auspicato in Parlamento un intervento. “Come questo
intervento possa essere fatto in modo inattaccabile sul
piano legislativo, le dimensioni e l’uso dei fondi liberati
a favore dei redditi più bassi: questo è ciò su cui stiamo
lavorando”.
Ma per Giovannini il problema è che “non abbiamo una
definizione di ‘pensioni d’oro o d’argento'”. “Se
immaginiamo che ‘d’oro’ voglia dire pensioni oltre 20 o 500
mila euro, un intervento non genererebbe un riequilibrio di
grandi dimensioni. Se invece si intervenisse anche sulle
cosiddette ‘pensioni d’argento’ è chiaro che il discorso
potrebbe cambiare”.
C’è poi la questione esodati. “Il Governo – dice Giovannini
– è impegnato a risolverla in tempi brevi: abbiamo lavorato
per definire una possibile platea di persone ‘esodate o
esodande’ oltre le 130 mila già incluse nei provvedimenti
adottati. Si tratta di 20-30 mila persone”.(Public Policy)
LEP