(Public Policy) – Roma, 30 gen – Nel 2012, la domanda di
partenariato pubblico e privato (Ppp), ovvero contratti dal
pubblico al settore privato con finanziamento a carico,
almeno in parte dei privati, è continuata a crescere,
nonostante la crisi. Ma crollano le grandi opere, facendo
diventare sempre più difficile il percorso realizzativo,
come ha sottolineato, in una nota, Unioncamere, in base ai
dati disponibili dell’Osservatorio nazionale project
financing (vedi Public Policy “APPALTI, UNIONCAMERE: CRISI
ANCHE NEL…” delle ore 13,09).
Nel 2012 le gare sono state 3.204 per un volume d’affari di
8.682 milioni di euro. Rispetto al 2011, si è rilevata una
crescita di domanda con un netto calo, però, del valore
economico, conseguenza della crisi generale del Paese.
Tra il 2011 e il 2012 il numero di gare è aumentata del
13,15%, passando da 2.832 a 3.204, mentre il volume d’affari
si è ridotto del 34,7%, passando da 13,3 miliardi di euro di
importi messi in gara a 8,7.
Questa “notevole flessione”, sottolinea il documento, è
dovuta dal crollo delle grandi opere di importo superiore a
50 milioni di euro da realizzare in Ppp, che, in un anno, si
sono ridotte del 39,7%. Sono venuti meno le opere
eccezionali, come l’autostrada A22 Brennero-Modena e il
corridoio intermodale Roma-Latina.
LA CRESCITA DELLA DOMANDA DI PPP
Nel 2012, la domanda di partenariato continua a crescere
“spinta soprattutto dai Comuni e da altri soggetti che
operano a livello locale, ma il problema è che fa sempre più
fatica a concretizzarsi”. Per le opere in Ppp già
aggiudicate, le cose sono andate ancora peggio: da 796 gare
aggiudicate nel 2011 a 642 nel 2012 (-19,3%) e da 8 miliardi
di euro a 3,8 (-54%)” si legge nella sintesi del rapporto.
Il dinamismo dei Comuni, fa notare l’Osservatorio, è emerso
osservando sia il numero di gare (2.688 nel 2012, l’ 84% del
mercato), che l’investimento, con quasi 2 miliardi di euro
(il 23% del totale).
Le iniziative di importo inferiori a 5 milioni di euro sono
state 1.553, il 92% della totalità dei partenariati, per un
valore di 974 milioni di euro. Le attività maggiori di 5
milioni di euro, invece, sono state 127 per un valore
economico che supera i 7,7 miliardi, l’89% del mercato
complessivo del Ppp.
Nell’ultimo anno, inoltre, risulta cresciuto il numero dei
bandi: 1.524 (943 nel 2011), di cui 844 per l’affidamento di
gare di concessione di servizi. In particolare, per la
gestione di impianti sportivi (386) o di gare di concessione
del diritto di superficie su aree ed edifici pubblici per la
realizzazione di impianti fotovoltaici (circa 400).
LA DISTRIBUZIONE REGIONALE
Per quanto riguarda la distribuzione delle opere sui
territori regionali, i dati hanno evidenziato che la
Lombardia è prima in classifica per numero di gare, con 440
interventi (14% del totale nazionale). Seguono la Campania
con 296 gare e poi la Toscana con 292. In cima alla
classifica per numero di affari è il Veneto con circa 2,5
miliardi. Seguono la Toscana (1,7 miliardi), Campania (1,2
miliardi) e la Lombardia (1,1 miliardi): queste quattro
regioni detengono il 74% del volume d’affari nazionale.
Paragonando i partenariati con la totalità delle opere
pubbliche, nel 2012, le regioni in cui il Ppp, in termini di
importi, è arrivato a rappresentare oltre il 50% sono tre:
Veneto, Toscana e Campania. Il Veneto con due concessioni di
lavori pubblici del valore di 2,2 miliardi per la
realizzazione di due autostrade, detiene il 67% dell’intero
mercato.
Nel 2012, come nel 2011, il “primato economico assoluto ce
l’ha il settore dei trasporti con oltre 3,8 miliardi messi
in gara. Buono anche il risultato dell’igiene urbana
(rifiuti e pulizia strade, ndr) con circa 1,7 miliardi in
gara e delle reti acqua, gas ed energia elettrica e termica”
commenta il rapporto.
Sul numero di iniziative, in testa ci sono gli impianti
sportivi (797 gare) e le reti dell’acqua, del gas e
dell’energia elettrica e termica (791 gare). Si tratta di
due settori in forte crescita spinti dalla domanda dei
Comuni. (Public Policy)
DAP