L’interrogazione M5s sul glifosato e la pasta, dopo Report

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ROMA (Public Policy) – “Inserire nell’etichetta della pasta la presenza del glifosato, il pesticida della Monsanto più usato al mondo, specificandone i livelli contenuti; rivedere il limite massimo di residuo previsto per la messa in circolazione e garantirne il monitoraggio nell’ambito dei controlli effettuati dagli uffici dell’Asl preposti sul territorio”.

È questo, in sintesi, il contenuto di un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 stelle annunciata da Mirko Busto, deputato in commissione Ambiente, e rivolta ai ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e delle Politiche agricole, Maurizio Martina.

“In base ai risultati diffusi dalla trasmissione tv Report, il glifosato è stato rilevato nei campioni analizzati di tutti e sei i marchi di pasta italiana più venduti. Anche se si tratta in tutti i casi di valori molto bassi, e quindi inferiori rispetto all’attuale limite massimo consentito, non è detto che i consumatori siano tutelati”.

“Infatti – spiega Busto – in base alle dichiarazioni della dottoressa Belpoggi dell’Istituto Ramazzini di Bologna, che citava recenti studi scientifici, anche quantità minime di glifosato, agendo come interferente endocrino, possono avere un’azione genotossica, alterare lo sviluppo sessuale e la flora batterica intestinale”.

“Chiediamo pertanto al Governo di farsi promotore presso le istituzioni Ue e in tutte le sedi competenti di un adeguamento della normativa nel rispetto del principio di precauzione. È evidente che non basta vietare l’uso del glifosato sul territorio Ue ma occorre tracciarne l’ingresso alle dogane e renderlo visibile in etichetta, in totale trasparenza. Solo così potremo tutelare la salute dei consumatori e valorizzare il Made in Italy che usa grano non trattato con glifosato”, conclude. (Public Policy) RED