ROMA (Public Policy) – Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha giudicato illegittimo l’inserimento nell’Isee di prestazioni assistenziali, il ministero del Lavoro “conferma che, al fine di dare attuazione alla sentenza, è già in corso il processo di modifica dell’articolo 4″ del Dpcm sul nuovo Isee “che si snoderà, in particolare attraverso l’individuazione degli specifici trattamenti indennitari/risarcitori, percepiti dai disabili, da escludere dal computo del reddito rilevante ai fini Isee, come prescritto dal giudice amministrativo, nonché attraverso l’idonea rimodulazione delle franchigie, previste dalla stessa norma, così da consentire di ristabilire l’equilibrio complessivo del sistema”.
Lo ha detto il viceministro all’Economia, Enrico Morando, rispondendo a un’interrogazione di Sandra Savino (FI) in commissione Finanze alla Camera.
“Per completezza – ha detto Morando – il ministero del Lavoro comunica che in riferimento alle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) il cui reddito disponibile è stato computato tenendo conto dell’indennità di accompagnamento o di altre indennità, su circa 4,8 milioni di Dsu attestate, poco meno di 1,2 milioni presentano trattamenti su cui è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato”.
“Ciò significa – ha concluso – che per il 25% circa delle Dsu si registrerebbe una riduzione del valore dell’indicatore Isee, la cui entità è comunque dipendente da una serie di ulteriori variabili quali la composizione del nucleo familiare e la presenza di componenti reddituali e patrimoniali più o meno significative”. (Public Policy) VIC