Il ricordo di Sergio Ramelli durante il voto sull’Italicum

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ROMA (Public Policy) – “Oggi per me è un giorno importante, è il 29 aprile. 40 anni fa veniva barbaramente ucciso Sergio Ramelli, sotto casa, senza nessuna colpa se non la sua appartenenza al Fronte della gioventù dell’allora Msi. Nel mio studio di avvocato penalista, difendevo allora la mamma di Ramelli, vennero i colpevoli a portarmi una lettera con una richiesta di perdono che io accolsi. Perchè il suo sacrificio potesse aspirare a essere un momento di pacificazione, un monito contro la cieca violenza e la pratica del divide et impera”.

Lo ha detto in aula alla Camera, nel corso delle dichiarazioni di voto per la fiducia sull’articolo 1 dell’Italicum, l’ex ministro della Difesa, deputato di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa. “Oggi – ha aggiunto – non vorrei che quel messaggio di sacrificio per l’Italia venisse dimenticato da chi a Milano manifesta contro il ricordo di quel ragazzo”. Per La Russa “Ramelli è oggi presente, qui, in Parlamento,  con il gruppo di Fratelli d’Italia ma mi auguro con la commossa partecipazione di tutti”.

CHI ERA SERGIO RAMELLI
Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù, fu ucciso nel 1975 da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia. All’epoca del fatto, Ramelli, classe 1956, era studente di chimica industriale a Milano. (Public Policy) GAV