“Le perdite per la Russia? Intorno ai 15mila uomini”

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ROMA (Public Policy) – Le perdite in campo russo non sono poche, si calcola siano intorno a 15mila uomini”. Così il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, rispondendo alle domande dei parlamentari durante l’audizione – martedì – nelle commissioni Difesa di Camera e Senato.

“I russi – ha specificato il capo di stato maggiore della Difesa – stanno combattendo una guerra di invasione, Putin ha impiegato sicuramente truppe provenienti da lontano, nel senso che non ci fossero attinenze e vicinanza con il popolo ucraino che comunque è vicino a quello russo, vediamola come vogliamo ma è così. Di fatto la Bielorussia non sta entrando ancora prepotentemente in campo anche per questo motivo e presumibilmente è proprio lo stesso Putin che non vuole che entrino in guerra, oltre che non vuole che si armino più di tanto, i bielorussi, per questioni di stabilità interna. Detto questo, soprattutto hanno usato truppe vorrei dire poco motivate, molto giovani e lontane, lontane anche per questioni di info warfare, nel senso che ci cercava di non dare notizie alle famiglie di appartenenza di quello che stava avvenendo”.

“Calcolando in maniera abbastanza cinica che per ogni morto ci sono, tra famigliari stretti e amici, circa 10-15 persone che lo piangono, i numeri in Russia sono abbastanza alti di coloro che sono stati colpiti direttamente o indirettamente da questi avvenimenti. Però gli ucraini combattono per casa propria, sicuramente superiori a qualsiasi aspettativa”. (Public Policy) GIL