Lo Spillo

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ROMA – (Public Policy) – (di Enrico Cisnetto) Mentre in tutta Italia esplode una protesta trasversale dai contorni ancora incerti e dai contenuti confusi, fra Movimento 5 Stelle e Forza Italia si verifica una anomala e significativa convergenza parlamentare. Infatti alla Camera dei Deputati un emendamento alla legge di Stabilità presentato dai pentastellati e che proponeva il taglio di investimenti al settore aeronautico a favore di programmi sanitari in siti da bonificare è stato votato, senza essere però approvato, anche dai deputati di Forza Italia.

Qui non si vuole giudicare il merito del provvedimento, quanto la fenomenologia della palese convergenza Grillo-Berlusconi. Quello che emerge, in primis, è un originale “pacifismo” di Forza Italia, che risulta tanto superficiale quanto comprensibile: è infatti evidente che la strategia con cui Silvio Berlusconi pensa di risolvere i problemi politici, che è quella dell’approssimazione e dei tentativi, si è di fatto traslata a tutti i suoi fedelissimi deputati del suo personalissimo partito, che ormai navigano a vista, in perenne campagna elettorale, cambiando idee e strategie un minuto dopo l’altro, spostando le carte e trasferendo risorse un po’ a casaccio, senza nessun programma e nessuna strategia, ma solo cercando di avvicinarsi a quanto desiderato dall’opinione pubblica.

Perché sia lo screening medico tumorale che i progetti di aeronautica necessitano di programmazione. Non di slogan improvvisati, come tutta l’Italia. Ma, poi, c’è da evidenziare soprattutto che i deputati di Berlusconi erano pur sempre sostenitori di questo governo fino a 10 giorni fa. E che, quindi, in quanto a opposizione e radicalismo, partono assai svantaggiati rispetto ai 5 Stelle. E ora, costretti a rincorrere, rilanciano aggressivi, prima accusando il trio (??) Napolitano-Letta-Renzi di essere “moralmente e giuridicamente indigeribile, illegittimo, incostituzionale, quasi sudamericano”, poi parlando di Alfano come “carne se non da cannone, da cannolo, da tener buono con un po’ di ricotta e frutta candita”, infine sostenendo le proteste dei “forconi” e scagliandosi contro l’euro e l’Europa.

Certo, non siamo ai cavalli di battaglia dei 5 Stelle dell’impeachment contro Napolitano, del referendum sull’euro, dei microchip e delle scie chimiche, ma in questa pericolosa deriva il primo segnale che l’asse populista, a tratti eversivo, sicuramente antistituzionale, si è spostato dalle piazze al Parlamento è arrivato. E purtroppo non sarà l’ultimo. (Public Policy)