MALI, MANTICA (CDN): PROBLEMA POLITICO DEL NORD AFRICA È EUROPEO / INTERVISTA

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(Public Policy) – Roma, 16 gen – (di Elisa Pastore) Il
senatore Alfredo Mantica (Cdn), già sottosegretario agli
Esteri, sottolinea che il problema del Mali, ma più in
generale del Nord Africa, è politico ed è un nodo che deve
affrontare l’Europa. Mantica è intervenuto anche nell’Aula
del Senato, nel corso della discussione del decreto legge
sulle missioni all’estero, ricordando che nel provvedimento
è previsto l’invio in Mali di un contingente di 24 militari
di addestramento dell’esercito maliano.

“Avevo invitato il Governo a ritirare queste norme –
ricorda Mantica – non per sminuire la questione del Mali ma
anzi per sottolineare che c’è un’attenzione del Parlamento”.
“Il problema del Mali – sottolinea Mantica – è politico
anche se prevale l’aspetto militare, ci aspettiamo che
domani al consiglio degli Affari esteri dell’Unione europea
vengano prese decisioni più impegnative dell’impresa
militare in Mali”.

D. QUALI SARANNO LE PROPOSTE DELL’ITALIA?
R. Il Governo italiano ritiene che l’intervento francese
in Mali sia assolutamente necessario e ha riferito che anche
il presidente Prodi, come incaricato dell’Onu sul problema
del Mali, sarebbe d’accordo sull’intervento militare per
bloccare l’avanzate dei ribelli del nord verso la capitale.

D. E SIETE TUTTI D’ACCORDO?
R. No, la Bonino, il sottoscritto e i radicali hanno
espresso qualche dubbio sull’interventismo francese che già
ci è costato qualche cosa in Libia, ci è stato risposto che
è un caso non diverso dalla Libia e che anzi la Francia ha
fatto un favore a tutta l’Europa. Questa è l’opinione del
Governo italiano, che ci ha espresso oggi in commissione.

D. E IL PARLAMENTO ITALIANO QUALE RUOLO È CHIAMATO A
SVOLGERE?
R. Un eventuale rafforzamento in quell’area sarebbe un atto
straordinario e credo che questo Parlamento sia legittimato
e debba essere chiamato per approvare altri provvedimenti
che non sono ormai solo auspicabili ma sono anche in
itinere: se la Danimarca e il Belgio mandano dei C130 di
appoggio logistico può essere immaginato che anche l’Italia
fornirà un appoggio logistico soprattutto per i trasporti
delle truppe dell’Ecowas (la comunità economica degli Stati
dell’Africa occidentale; Ndr).

Credo che il Governo italiano
debba prendere una posizione molto precisa: il problema del
Sahel come l’avanzata islamica in Africa è ormai sul tappeto
da parecchio tempo, ricordo anche i tuareg si sono sollevati
tre volte contro il governo centrale e che in questo momento
l’area occupata dai ribelli corrisponde alle rivendicazioni
nazionalistiche dei tuareg che occupano un territorio del
Mali che, tanto per dare l’ordine di grandezza, grande come
la Francia.

L’impero del Mali era l’impero dell’oro in Africa, un Paese
ricchissimo. Non bisogna quindi guardare all’intervento
francese come ad un intervento su una ex colonia, con una
predominanza europea, siamo in presenza di una situazione
radicata nel tempo, nella storia, nei costumi e quindi è una
situazione che va affrontata politicamente, e l’azione
militare non può che essere che una emergenza temporanea.

D. IL GOVERNO DOVRÀ PRENDERE DELLE DECISIONI.
R. Sì, invito quindi l’esecutivo a non cadere nella
trappola dell’emergenza che finisce con l’intervento
militare, occorre aprire un grande dialogo e dibattito
all’interno dell’Unione europea, sottolineando l’importanza
non solo del Mali, ma anche del versante
dell’antiterrorismo, della sicurezza del Mediterraneo, per
convincere il cosiddetto ‘rattrappimento baltico’ che anche
il Mediterraneo ha qualche problema. Occorre definire una
politica europea del Nord Africa. E’ una grande occasione
politica che si prospetta all’Europa mi auguro che il
Governo non ragioni solo in termini di C130 e di definizione
dei fondi. (Public Policy)

EPA