Dl Manovrina, via libera Camera: dal Fondo immigrazione agli affitti Pa /Scheda

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ROMA – (Public Policy) – (di Sonia Ricci) Entro la fine di novembre la Ragioneria dello Stato dovrà certificare alle Regioni e ai rappresentati degli enti locali l’avvenuto pagamento dei debiti delle Pa alle imprese; i Comuni coinvolti dai flussi immigratori 2013, a partire da Lampedusa e Linosa, saranno esclusi dalla “stretta” del patto di stabilità interno.

E ancora: le Regioni in disavanzo sanitario, che hanno ottenuto un extra gettito con i piani di rientro, potranno destinare le nuove risorse al pagamento dei debiti alle imprese e ai servizi pubblici essenziali. Sono queste le principali modifiche introdotte alla Camera al decreto Manovrina, licenziato oggi dall’Aula di Montecitorio.

Il provvedimento è quello varato dal Governo per riportare il disavanzo previsto per il 2013 entro la soglia del 3% e per superare l’emergenza immigrazione. Per il rientro, la Manovrina trova 1,6 miliardi di euro con i tagli ai ministeri e ai trasferimenti agli enti locali (1,1 mld) e con la vendita di immobili del demanio e dello Stato a Cdp (525 milioni).

AMMINISTRAZIONI POSSONO DISDIRE CONTRATTI LOCAZIONE
Stop ai contratti di locazione delle amministrazioni pubbliche. Quindi grazie a un emendamento del Movimento 5 stelle le amministrazioni dello Stato, le Regioni, gli enti locali e gli organi costituzionali (come la Camera e il Senato) potranno recedere entro il 31 dicembre 2014 dai contratti di locazione di immobili. Per il recesso le amministrazioni dovranno dare un preavviso di trenta giorni.

RAGIONERIA CERTIFICHERÀ PAGAMENTI DEBITI PA
Entro la fine di novembre la Ragioneria Generale dello Stato dovrà certificare alle regioni e alle associazioni di Comuni (come l’Anci) l’avvenuto pagamento dei debiti delle Pa alle imprese, erogati entro il 30 settembre 2013.

120 MLN A COMUNI PER GARANTIRE QUOTE IMU
Ai Comuni andranno 120 milioni al fine di garantire il rientro delle quote Imu destinate alle casse degli enti locali in seguito alla cancellazione della seconda rata. I nuovi fondi, comunque, non andranno a incidere sui conteggi del patto di stabilità, che dovrebbe essere rivisto nei suoi criteri di premio per gli enti ritenuti virtuosi.

PA POTRANNO PAGARE DEBITI CON VENDITA DERIVATI
Gli enti territoriali potranno utilizzare le risorse della vendita dei derivati per la riduzione dei debiti, anche maturati a seguito delle anticipazioni di liquidità da parte dello Stato.

RIENTRO DEFICT SANITÀ
Per quelle Regioni che siano state capaci di rientrare dal deficit sanitario, arriva un bonus sugli incrementi per Ires e Irap, le cui maggiorazioni già in programma potranno in questo modo essere assorbite, o, in alternativa, destinando il gettito ad altre attività, corrispondente al tetto del disavanzo sanitario degli ultimi 3 anni.

EXTRA GETTITO SANITARIO A TRASPORTO LOCALE E DEBITI PA
Sempre a riguardo del deficit sanitario, la commissione Bilancio ha approvato una modifica che permette alle regioni in disavanzo sanitario, che hanno ottenuto un extra gettito con i piani di rientro, di destinare le nuove risorse a due emergenze di carattere “extrasanitario”: al pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni alle imprese e ai servizi pubblici essenziali, come il trasporto pubblico locale.

210 MLN PER EMERGENZA IMMIGRAZIONE
Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione, invece, il decreto stanzia 210 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza degli afflussi dai paesi del nord Africa, di cui 20 per i minori stranieri non accompagnati e altri 190 che vanno a inaugurare il Fondo immigrazione per il 2013.

SÌ A ESCLUSIONE PATTO PER COMUNI CON IMMIGRAZIONE
Saranno esclusi dalla stretta dal patto di Stabilità interno i Comuni “non virtuosi” coinvolti dai flussi immigratori nel 2013. Le percentuali, quindi i saldi del patto di stabilità (in percentuale della spesa media corrente 2007/2009), potranno non essere applicati ai Comuni come quelli di Lampedusa e Linosa. L’esclusione dovrà essere individuata con apposito decreto del ministero dell’Interno sentita la conferenza unificata.

RICOSTRUZIONE POST-SISMA, PER MOLISE 15 MLN FUORI PATTO
Le spese sostenute nel 2013 dalla Regione Molise per “la ricostruzione e il ripristino dei danni causati” dal terremoto del 2002 sono esclusi dal patto di stabilità interno, nel limite di 15 milioni di euro. E oltre alle risorse destinate ai comuni con il rifinanziamento (di 120 milioni di euro) del Fondo di solidarietà comunale 2013, alla Regione Molise spetteranno anche le risorse risparmiate nella gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali. (Public Policy)

SOR