“Non in mio nome”: le critiche di due 5 stelle sulla nomina di Siri

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ROMA (Public Policy) – Due parlamentari della vecchia guardia del Movimento 5 stelle (Andrea Colletti e Luigi Gallo) criticano la decisione del Governo gialloverde di affidare ad Armando Siri, senatore della Lega che in passato ha patteggiato una pena per bancarotta fraudolenta, il ruolo di sottosegretario al Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. E lo fanno con un post pubblicato sulle rispettive pagine Facebook.

“La nomina di una persona che abbia ‘patteggiato’ una pena per bancarotta (come riferisce un articolo de L’Espresso) va contro i nostri più basilari principi di trasparenza e contro lo spirito del nostro primo V-Day nel quale chiedevamo che condannati non varcassero le aule parlamentari”, scrive Colletti.

“Ritengo che tale nomina, ovviamente frutto di un compromesso con la Lega, sia un errore ed una deriva molto pericolosa per chi, per anni, ha seguito i principi del Movimento 5 stelle. Anche da queste cose – prosegue il parlamentare 5 stelle – dovremmo differenziarci da Pd e Forza Italia“. E conclude: “I principi dovrebbero essere la stella polare delle nostre azioni. Perdendo questi perdiamo la bussola di ciò che facciamo”.

Poco dopo Gallo condivide il post di Colletti con la foto dell’articolo del Fatto Quotidiano che riprende la notizia dell’Espresso su Siri, e scrive: “Non in mio nome”(Public Policy) SOR