(Public Policy) – Roma, 30 gen – Crescita del numero delle
gare ma riduzione degli importi. Crollo delle grandi opere,
con aumento delle iniziative sotto i 5 milioni di euro, che
rappresentano il 92% del totale delle partnership pubblico-
privato ma l’11% come importo complessivo.
Questo il contesto che commenta Cristina Giorgiantonio, area ricerca
economica di Banca d’Italia, intervenuta questa mattina
nella sede romana di Unioncamere, all’evento “Partnership
pubblico-privata per rilanciare le infrastrutture e la
competitività del territorio”.
“È un problema strutturale il fatto che in Italia gli
interventi di partenariato pubblico e privato (PPP) siano
molti con un valore medio delle gare basso, di 19 milioni di
euro, – dice Giorgiantonio – Se confrontiamo il benchmark
del partenariato pubblico e privato e del project
financingcon con la Gran Bretagna, c’è un abisso”.
La crisi finanziaria ha solo aggravato la situazione per
Giorgiantonio: “È chiaro che le banche si muovono con una
certa cautela, ma diventa cruciale come vengono costruiti i
progetti, la loro bontà. La crisi finanziaria può
rappresentare un’occasione per sciogliere i nodi del Ppp da
tempo presenti nel mercato”.
“Nell’ultimo anno è mancata
una politica omogenea di sostegno – continua Giorgiantonio –
gli interventi sono stati sparpagliati in diversi
provvedimenti. Ci sono stati anche interventi positivi, come
incentivi fiscali, accelerazione procedure di accertamento,
valorizzazione della leva immobiliare, ampliamento di
ricorso ai project Bond, introduzione di nuove formule
contrattuali, approvazione del piano città (318 milioni di
euro). Ma siamo sicuri che tutti questi interventi siano
sufficienti? Sembrano interventi tampone”.
Per Giorgiantonio è necessario monitorare maggiormente gli
interventi, con una centralizzazione maggiore della
committenza pubblica, una valorizzazione degli organismi
tecnici della committenza pubblica, la preliminare
valutazione della convenienza del partenariato rispetto ad
altre forme contrattuali e poi l’adozione di linee guida
sugli standard contrattuali. “Non servono tutte le forme di
finanziamento – dice – se poi le amministrazioni pubbliche
non sanno come usarle”.
Per la rappresentante di Bankitalia serve il monitoraggio,
e una maggiore trasparenza, “è essenziale per introdurre gli
incentivi corretti. Se so che il mio lavoro è monitorato
sono incentivato – conclude – sarebbe opportuno introdurre
un monitoraggio sistematico delle operazioni di Ppp”.
(Public Policy)
LAP