(Public Policy) – Roma, 2 apr – Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano riunisce oggi al Quirinale le
personalità invitate a far parte, in funzione dell’impegno
già svolto o del ruolo attualmente ricoperto, dei due gruppi
di lavoro di cui ha promosso la costituzione indicandone le
motivazioni e i compiti.
Il gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea
si riunisce alle 11, quello sui temi istituzionali alle
12.
Definiti rapidamente “saggi”, o anche “facilitatori”, fanno
parte dei due gruppi di lavoro (che stabiliranno contatti
con i capigruppo parlamentari) Valerio Onida, presidente
emerito della Corte Costituzionale, Mario Mauro, capogruppo
di Scelta Civica al Senato, Gaetano Quagliariello, Pdl, e
Luciano Violante, Pd, (in materia istituzionale); e, in
materia economico-sociale ed europea, Enrico Giovannini,
presidente dell’Istat, Giovanni Pitruzzella, presidente
dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato,
Salvatore Rossi, membro del direttorio della Banca d’Italia,
Giancarlo Giorgetti (Lega) e Filippo Bubbico (Pd),
presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e
al Senato, e il ministro per le Politiche europee Enzo
Moavero Milanesi.
I DUE GRUPPI
Dei due gruppi di lavoro aveva parlato il presidente
Napolitano incontrando sabato scorso la stampa nello Studio
alla Vetrata del Quirinale, dando conto degli incontri
svoltisi nella giornata precedente con i rappresentanti
delle forze politiche presenti in Parlamento, che avevano
permesso di accertare “la persistenza di posizioni
nettamente diverse rispetto alle possibili soluzioni da dare
al problema della formazione del nuovo governo. Ciò è
d’altronde risultato chiaro pubblicamente attraverso le
dichiarazioni rese al termine da ciascun gruppo”.
“Ritengo – aveva aggiunto il capo dello Stato nella sua
dichiarazione – di dover ancora una volta sottolineare
l’esigenza che da parte di tutti i soggetti politici si
esprima piena consapevolezza della gravità e urgenza dei
problemi del Paese e quindi un accentuato senso di
responsabilità al fine di rendere possibile la costituzione
di un valido governo in tempi che non si prolunghino
insostenibilmente, essendo ormai trascorso un mese dalle
elezioni del nuovo Parlamento”.
“Tuttavia – aveva rilevato il presidente Napolitano –
non può sfuggire agli italiani e all’opinione internazionale
che un elemento di concreta certezza nell’attuale situazione
del nostro Paese è rappresentato dalla operatività del Governo
tuttora in carica, benché dimissionario e peraltro non
sfiduciato dal Parlamento: esso ha annunciato e sta per adottare
provvedimenti urgenti per l’economia, d’intesa con le
istituzioni europee e con l’essenziale contributo del nuovo
Parlamento attraverso i lavori della Commissione speciale
presieduta dall’on. Giorgetti”.
Poi Napolitano aveva continuato: “Nella prospettiva ormai
ravvicinata dell’elezione del nuovo capo dello Stato – che
mi auguro veda un’ampia intesa tra le forze politiche – sono
giunto alla conclusione che, pur essendo ormai assai
limitate le mie possibilità di ulteriore iniziativa sul tema
della formazione del governo, posso fino all’ultimo giorno
concorrere almeno a creare condizioni più favorevoli allo
scopo di sbloccare una situazione politica irrigidita tra
posizioni inconciliabili”.
“In questo senso – aveva aggiunto – mi accingo a chiedere a
due gruppi ristretti di personalità tra loro diverse per
collocazione e per competenze di formulare – su essenziali
temi di carattere istituzionale e di carattere
economico-sociale ed europeo – precise proposte
programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto
di condivisione da parte delle forze politiche. Ciò potrà
costituire comunque materiale utile: voglio dire anche per i
compiti che spetteranno al nuovo presidente della Repubblica
nella pienezza dei suoi poteri”.
Napolitano aveva concluso: “Continuo dunque a esercitare
fino all’ultimo giorno il mio mandato, come il senso
dell’interesse nazionale mi suggerisce: non nascondendo al
Paese le difficoltà che sto ancora incontrando e ribadendo
operosamente la mia fiducia nella possibilità di
responsabile superamento del momento cruciale che l’Italia
attraversa”. (Public Policy)
SPE