Referendum e legittima difesa: settimana niente male, alla Camera

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ROMA (Public Policy) – Referendum propositivo: è il tema su cui si concentra la proposta di legge costituzionale all’esame della Camera. La scorsa settimana i deputati della I commissione hanno esaminato tutti gli emendamenti. Oggi, invece, dovrebbe essere messo ai voti il mandato alla relatrice Fabiana Dadone (M5s) che mercoledì dovrà presentare il testo in aula.

Sono state sostanzialmente due le modifiche più rilevanti al testo: la prima riguarda il ritocco del quorum (anche per le consultazioni abrogative, già previste dalla Costituzione) e la seconda le firme necessarie perché il quesito venga esaminato dalla Corte costituzionale. Per quanto riguarda il quorum, come detto, la scorsa settimana il dibattito sul tema ha riguardato sia i deputati che la maggioranza di Governo. Il M5s da sempre ne chiede l’abolizione, ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito che “un minimo di quorum bisogna metterlo altrimenti qui si alzano in dieci la mattina e decidono cosa fare”. Insomma, alla fine si è arrivati a un compromesso legislativo proposto da Stefano Ceccanti del Pd: con l’emendamento approvato la consultazione sarà considerata valida solo se i ‘sì’ al referendum saranno superiori a un quarto degli aventi diritto. In sostanza, si tratta di un quorum di “approvazione”, ovvero i ‘sì’ – oltre a dover essere superiori ai voti contrari – dovranno superare il 25% di coloro chiamati a votare. Circa 12,5 milioni di elettori, dunque, su un totale di 50 milioni di aventi diritto.

L’altra modifica, invece, prevede che sarà la Corte costituzionale a giudicare l’ammissibilità del referendum propositivo. Il giudizio dovrà avvenire prima della presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare alle Camere, purché siano state raccolte almeno 200mila firme. Infine, un con un altro ritocco alla pdl è stato stabilito che la futura legge ordinaria, che dovrà attuare il nuovo referendum propositivo, dovrà essere approvata da entrambe alle Camere con maggioranza assoluta.

Oggi sul tema, in commissione Esteri, verranno ascoltati in sede consultiva tre professori di Diritto pubblico.

Passando alla legittima difesa, sempre alla Camera, la scorsa settimana, è stato ascoltato in commissione Giustizia il presidente dell’Anm, Francesco Minisci. Come già successo a Palazzo Madama, l’associazione delle toghe si è detta critica sull’intervento normativo proposto dalla Lega: il rischio di eliminare il cosiddetto principio di proporzionalità – ha detto Minisci – “è di legittimare anche i reati più gravi, come l’omicidio”. Non solo, per l’Anm il testo uscito dal Senato contiene diversi “profili di incostituzionalità” e un forte rischio “di usi distorti”. La replica del Governo è arrivata da parte dello stesso leader leghista: “Qualcuno oggi dell’associazione magistrati – ha detto il vicempremier Salvini in diretta su Facebook – dice che la legge sulla legittima difesa è pericolosa e legittima l’omicidio. Ma per favore. Invito i magistrati a leggersi quello che c’è scritto nella proposta e a sostenerci”.

Questa settimana la II commissione di Montecitorio tornerà a discutere sul tema e sugli 81 emendamenti presentati. L’obiettivo della Lega rimane di approvare la riforma entro questo mese.  (Public Policy) SOR