Resocónto – È tutto pieno delle sue faccette

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – La settimana ormai al tramonto ha visto sorgere una ‘nuova’ Nato, con la guida salda di Mark Rutte, ispirato dal saggio Donald Trump, mentre tutti i Paesi europei (a parte il cafone spagnolo) si mettevano in riga: in prima fila la nostra (pardon: il nostro) premier. E si è conclusa, o meglio si sta concludendo in queste ore, con il vertice europeo che come sempre prenderà posizione con fermezza rispetto ai principali temi internazionali.

Prima, c’è stato questo dibattito in aula al Senato, preparatorio dei viaggi meloniani tra Nato e Consiglio europeo. Con consigli, riflessioni e visioni.

Mario Monti: Mi sembrerebbe particolarmente congeniale a quello che l’Italia è sempre stata nella costruzione europea e nell’Occidente avanzare l’ipotesi, che nasce in Canada e altrove, che si formi un’alleanza delle democrazie liberali – non necessariamente con tutti gli Stati membri dell’Unione europea (alcuni sappiamo che non amano la democrazia liberale) – per non dare il senso che noi siamo dei rari nantes in gurgite vasto.

Matteo Renzi (Iv): Presidente Meloni, l’ha detto lei che contate di più. Io son d’accordo se lei conta di più. È vero, la stampa internazionale è piena delle sue faccette al G7. Faccette senza colore, naturalmente, perché non facciamo discussioni polemiche stupide. È tutto pieno delle sue faccette, va bene.

Stefano Patuanelli (M5s): Dove sta il confine tra i buoni e i cattivi? Ci sono due pericoli in questo ragionamento. Il primo pericolo è che i cattivi si rendano conto che, messi assieme tutti, sono più numerosi dei buoni. C’è un convitato di pietra in questo ragionamento che si chiama Xi Jinping e si chiama Cina […] Per il secondo ragionamento, cito Friedrich Wilhelm Nietzsche che, in un testo bellissimo, “Al di là del bene e del male”, scrive: “Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro”. Potremmo scoprirci, tutti, semplicemente cattivi.

Elisa Pirro (M5s): Presidente Meloni, da madre a madre, quello che dico io le scivola, quello che si dice in quest’Aula le scivola, ma il giudizio più spietato su noi donne è quello che danno i nostri figli quando ci chiedono conto delle nostre azioni. Ecco, anche sua figlia crescerà, scoprirà quello che sta accadendo oggi nel mondo e le chiederà conto di quello che ha fatto.

Ignazio La Russa (presidente): Senatrice Pirro, era un po’ che non si agitava così. (Public Policy)

@GaetanoVeninata

(foto cc Palazzo Chigi)