Resocónto – L’amore per la fatica

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – IGNORATIO ELENCHI (dal gr. ἄγνοια ἐλέγχου)Frase latina, usata in logica formale per designare l’errore o il sofisma in cui s’incorre quando si crede falsamente che la tesi avversaria sia contraddittoria rispetto a quella che si vuol dimostrare, o che la tesi che si dimostra basti a contraddire quella avversaria. “Ελεγχος significa infatti “confutazione”: “ignoranza della confutazione” si ha quindi, in una deduzione logica, quando manchi in essa (volutamente o no) l’esatta conoscenza dei motivi, materiali o formali, che possano determinare tale confutazione (Treccani).

Si imparano sempre cose nuove, ascoltando con attenzione i nostri rappresentanti in Parlamento. Oggi infatti partiamo dalla Treccani, perché uno dei nostri rappresentanti in Parlamento, Antonino Iaria del Movimento 5 stelle, ci ha incuriosito:

“L’altro giorno, su TikTok, mi sono imbattuto in una professoressa che spiegava la figura retorica denominata ignoratio elenchi, una fallacia argomentativa che aiuta a sviare da un argomento scomodo per portare l’attenzione da un’altra parte. In quel caso aveva usato come esempio la vergognosa intervista del presidente del Senato La Russa che aveva tentato di trasformare una banda di nazisti in una banda di musicisti in semi-pensione. Tra l’altro, non so cosa voglia dire ‘semi-pensione’, se sia una vostra nuova riforma. Anche sul superbonus avete usato la stessa tecnica”.

Lezione numero due: la φιλοπονία.

“Lo sport – spiega in aula Mauro Berruto del Pd – ricerca la paura, per dominarla, la fatica, per trionfare su di essa, la difficoltà, per vincerla, diceva Pierre de Coubertin; eccola, allora, una buona definizione di sport, potrebbe essere questa: l’arte del mettersi alla prova, non perché sia facile, non perché sia comodo; anzi, la difesa del valore della fatica come vera medicina del mondo forse resta soltanto appannaggio dello sport, lo dimostravano già gli atleti che gareggiavano nell’antica Olimpia. Così come gli amanti della sapienza praticavano la filosofia, o la solidarietà per gli stranieri era definita filoxenìa, gli atleti praticavano la filoponìa, esattamente l’amore per la fatica“.

Non che ce ne sia moltissima, da quelle parti, di filoponìa. Parola di Alberto Bagnai (Lega): “Mentre abbandonano l’aula quelle tute, quei giubbotti assolutamente puliti che, evidentemente, non sono mai stati indossati da un lavoratore, mi avvio ad esprimere la dichiarazione di voto del mio gruppo”. (Public Policy)

@VillaTelesio