di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Vorrei dividere questo Resocónto – dedicato interamente agli animali e ai loro versi – in tre paragrafetti. Lupi, grilli e senatori, questi i temi che andremo – o meglio: che andranno – a toccare.
Senza dimenticare il Papa, per far contenti grandi e piccini.
SQUARTATI VIVI
Vanessa Cattoi (Lega): Vorrei dire, a chi tutela il lupo, che non tuteliamo le altre specie. Non tuteliamo le pecore, non tuteliamo le capre, non tuteliamo gli ungulati e tutti gli animali selvaggi che vengono squartati vivi dal lupo, perché questo è il problema.
Francesco Emilio Borrelli (Avs): Papa Francesco diceva di pensare non solo agli animali domestici. Sia chiaro, tutti li amiamo, ma se pensate che difendere gli animali sia fare entrare un gattino o un cagnolino al Senato, siete lontanissimi dalla vera cultura della difesa degli animali. Io non mi definisco animalista, perché non lo sono. Sono amico degli animali, perché ritengo che ci siano anche storture in alcune forme estreme di animalismo. Ma, come mi definisco amico degli animali, non mi definirò mai nemico dei lupi, né di nessun’altra razza, che sia animale o che sia umana, perché la cultura è sempre quella: sterminiamo per stare bene noi.
LO SCHIFO
Marcello Gemmato (sottosegretario alla Salute, FdI): Sulla farina di grillo abbiamo detto soltanto: informiamo i cittadini che questi prodotti e queste farine sono estratte dal grillo; e abbiamo fatto una legge. Poi, uno liberamente – personalmente, da italiano mi fa un po’ schifo, ma lo dico, scusatemi, da italiano – può scegliere, sapendo cosa va a mangiare e cosa va a inghiottire.
SENZA MUGOLARE
Ignazio La Russa (presidente del Senato): Ho appena chiesto all’opposizione di lasciar parlare, senza mugolare, il presidente del Consiglio. Faccio lo stesso con voi nei confronti del rappresentante di Italia viva.
Matteo Renzi (Iv): La ringrazio, presidente, apprezzo il suo richiamo all’ordine. Voglio dire soltanto una cosa. Quando i membri di una maggioranza cercano di zittire un’opposizione che fa le domande al question time, è la dimostrazione che sono non nervosi, ma preoccupati, tant’è che vogliono cambiare la legge elettorale.
La Russa: Senatore Renzi, la prego di non fare un colloquio: svolga il suo intervento e, se c’è qualche mugolio, ci penso io a fermarlo. Prego, prosegua.
Renzi: Mi sembrava strano che facesse un intervento netto da presidente del Senato, senza richiamare all’ordine chi sta parlando, ma va bene; ho finito, presidente. (Public Policy)