Riforma Pac, i punti principali dell’accordo: dagli ecoschemi al lavoro

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di Fabio Napoli

BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Dagli ecoschemi alla condizionalità sociale, passando per il sostegno ai piccoli agricoltori e l’allineamento con il Green deal. Sono solo alcuni dei punti della nuova Pac post 2023, sulla quale venerdì i colegislatori hanno raggiunto un’intesa, che dovrà ora essere confermata dal Parlamento e dal Consiglio Ue.

La riforma si compone di tre regolamenti: regolamento Ocm (organizzazione comune dei mercati); regolamento orizzontale; regolamento sui piani strategici. È stata approvata dalla Commissione a giugno 2018 e, a fine 2020, è stato adottato un regolamento transitorio per posticipare l’entrata in vigore della nuova Pac dal 2021 al 2023.

Gli elementi principali delle riforma sono: pagamenti diretti e interventi di sviluppo rurale più mirati e soggetti a programmazione strategica; nuova architettura verde basata su condizioni ambientali che gli agricoltori devono rispettare e su misure volontarie supplementari nel quadro di entrambi i pilastri (ecoschemi); approccio basato sull’efficacia (il cosiddetto nuovo modello di attuazione, new delivery model) in base al quale gli Stati membri devono riferire annualmente in merito ai progressi compiuti.

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