ROMA (Public Policy) – Via a molti dei paletti per impedire il proliferare dei subappalti. Lo prevede una bozza del dl Sblocca cantieri, presa in visione da Public Policy, atteso per oggi sul tavolo del Cdm.
La novità principale riguarda l’eliminazione dell’obbligo di indicare una terna di subappaltatori già in sede di offerta (sul punto c’era un rischio di infrazione Ue, visto che il provvedimento italiano di recepimento era andato oltre la direttiva europea). Inoltre, si punta ad eliminare la previsione in base alla quale l’affidatario del subappalto non abbia partecipato alla procedura per l’affidamento dell’appalto principale. In sostanza, un operatore potrà partecipare alla gara d’appalto e, se non aggiudicatario, può rientrare come sub. Via anche l’obbligo per il concorrente di dimostrare l’assenza, in capo ai sub, dei motivi di esclusione.
Non solo. La bozza presa in visione da Public Policy prevede anche che i contratti sottosoglia dovranno essere aggiudicati con il criterio dell’offerta più bassa.
Il Codice attualmente in vigore ha stabilito come criterio generale di aggiudicazione l’offerta economicamente più vantaggiosa, in sostanza sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, superando la logica del massimo ribasso basato sul solo criterio del prezzo. Il Governo punta al ritorno del massimo ribasso per gli affidamenti sotto soglia. L’utilizzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa dovrà essere motivato. Il criterio del minor prezzo non potrà comunque essere usato, come stabilisce l’attuale Codice, per i contratti relativi ai servizi sociali e di mensa ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonchè ai servizi ad alta intensità di manodopera e per i contratti relativi all’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e degli altri servizi di natura tecnica e intellettuale di importo da 40.000 euro.
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FRA