Silvio, Matteo e Alessandro: i possibili incroci politici del 2019

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di Lorenzo Castellani

ROMA (Public Policy) – Silvio Berlusconi ha annunciato che si candiderà alle elezioni europee tornando, in maniera più diretta, nell’agone politico. L’ex premier, tuttavia, non ha soltanto promesso un impegno elettorale, ma ha prospettato una visione politica. Da un lato ha attaccato il Governo, in particolare sul piano delle politiche economiche, e dall’altro ha ribadito il suo sostegno all’alleanza di centrodestra senza rompere, dunque, con la Lega di Matteo Salvini. Forza Italia, infatti, sarà in coalizione con i leghisti nella prossima tornata elettorale delle Regionali.

Questo posizionamento di Berlusconi apre lo spazio per alcuni considerazioni sul futuro del centrodestra. E’ evidente che la Lega sia divenuta il nuovo perno dell’alleanza e che nessuno dei suoi ex partner, nonostante non l’abbiano seguita al Governo con il Movimento 5 stelle, intenda mettere in discussione la formula del centrodestra.

Questo scenario profila delle opzioni per Salvini il quale dovrà indicare, dopo le elezioni regionali ed europee, una linea politica più chiara rispetto a quella adottata fino ad oggi. Gli ultimi sondaggi rilevano una netta crescita della Lega che si pone, in ogni rilevazione, tra il 31 ed il 36% e, se questi numeri saranno confermati dalle urne, il ministro dell’Interno si ritroverà a guidare il più grande partito del Paese. A quel punto Salvini potrebbe avere numeri sufficienti per ottenere la maggioranza nel caso di nuove elezioni politiche e, insieme ai suoi alleati Berlusconi e Meloni, andare al Governo proprio con la formula del centrodestra, scrollandosi di dosso la complessa alleanza di oggi con il Movimento 5 stelle.

Su questo percorso ideale, però, si pongono una serie di ostacoli. Il primo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale, nel corso del suo mandato, ha mostrato di avere una netta preferenza per la stabilità dell’Esecutivo e di voler evitare le elezioni anticipate. Infatti, anche qualora si rompesse la colazione giallo-verde sarebbe il presidente della Repubblica a condurre la partita successiva e sulla base della Costituzione egli potrebbe cercare una maggioranza alternativa in Parlamento. Non è certo che il Quirinale non possa trovarla, magari riannodando i fili tra il Partito democratico ed il Movimento 5 stelle, e sotto la pressione di una nuova recessione economica. Insomma, se il Governo Conte cadesse il ritorno alle urne non sarebbe assicurato per Salvini.

Un secondo ostacolo, invece, è lo stesso Movimento 5 stelle. Se i sondaggi venissero confermati il Movimento subirebbe una piccola ma significativa emorragia elettorale tra le elezioni regionali e quelle europee. Un fatto che ridurrebbe l’incentivo a tornare alle urne ed aumenterebbe quello a cercare un’alternativa parlamentare per restare al Governo. Ciò anche perché la regola dei due mandati parlamentari prevista dallo statuto pentastellato fungerà da ulteriore disincentivo al voto anticipato, in quanto sono numerosi i deputati e i senatori già alla seconda legislatura. Dunque le incertezze sulla strada del ritorno al voto dopo le europee sono molteplici e dipenderanno anche dal contesto internazionale ed europeo.

E’ pur vero, però, che qualunque scenario di ricostituzione di una maggioranza a seguito della rottura della coalizione su cui poggia il Governo Conte verserebbe in stato di palese debolezza e rischierebbe di tenere fuori dal nuovo Esecutivo formatosi in sede parlamentare proprio la Lega, ossia la principale forza politica del Paese, che occuperebbe l’intera tribuna dell’opposizione. I rischi di un Governo debole e poco legittimato sarebbero probabilmente maggiori rispetto al voto anticipato tra l’autunno del 2019 e la primavera del 2020. Tutte questioni di cui al Quirinale si terrà inevitabilmente conto nel caso in cui si arrivasse alla crisi.

Sul fronte del Movimento 5 stelle, invece, è tornato in Italia Alessandro Di Battista. Il secondo leader dei pentastellati, con le mani libere da qualsiasi impegno istituzionale, lavora per occupare una maggiore spazio mediatico ed imporre una linea più netta al proprio partito. Sebbene Di Battista abbia sempre difeso gli esponenti di Governo del Movimento 5 stelle, risulta palese la sua strategia volta ad intercettare il sostegno degli elettori delusi dall’ala governativa del partito, in particolare modo sui temi dell’ambientalismo, dei diritti sociali e del No Tav. Inoltre, se le elezioni europee e regionali registrassero una perdita di voti, Di Battista potrebbe divenire la voce del riscatto pentastellato, come reazione ad un risultato negativo. Ciò potrebbe fratturare il Movimento 5 stelle e, al tempo stesso, rinvigorire l’ala oltranzista. I parlamentari e gli attivisti vicini al leader romano, infatti, potrebbero essere la componente del Movimento più propensa alla rottura con Salvini e ad un ritorno alle urne entro il prossimo anno.

Anche in questa dinamica interna al Movimento la durata del Governo sarà un punto critico. Maggiore la permanenza al Governo dei 5 stelle, maggiori le probabilità che la componente intorno a Di Battista si organizzi per influenzare la linea del partito e prenderne la leadership. Il logoramento potrebbe essere tale da lacerare il Movimento nel lungo periodo.

In questo scenario, dunque, le carriere di Salvini e Di Battista potrebbero incrociarsi. Entrambi potrebbero esercitare pressioni per un ritorno al voto dopo le elezioni europee. Il primo per rompere la coalizione di Governo e andare al voto così da avere i numeri necessari per instaurare un Governo di centrodestra. Il secondo per scalzare Luigi Di Maio dalla leadership pentastellata, rinvigorire istanze storiche del Movimento oggi passate in secondo piano e occupare l’intero spazio dell’opposizione. Un quadro di questo genere implicherebbe l’ingresso della democrazia italiana dentro un nuovo bipolarismo che, sulla base della corrente legge elettorale e degli equilibri politici, risulterebbe ancora imperfetto, pur mettendo fine ad una lunga frase di transizione politica in corso dal 2011. (Public Policy)

@LorenzoCast89