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ROMA (Public Policy) – Possibilità di aderire alla rottamazione-ter anche se non si sono rispettati i termini della bis, scaduti il 7 dicembre. Lo prevede un emendamento dei relatori al dl Semplificazioni all’esame delle commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali al Senato.
I voti sul decreto inizieranno questa mattina alle 9. Sedute programmate anche per le 14 e le 20.30, mentre il provvedimento dovrebbe arrivare in aula domani.
In sostanza coloro che, all’interno della rottamazione-bis, non hanno versato quanto dovuto entro i termini indicati (il 7 dicembre scorso) potranno fruire della ter completando il versamento di quanto dovuto entro il 30 novembre 2021, anziché, come i restanti contribuenti, entro il 30 novembre 2023.
Infatti, chi rientrerà nella rottamazione ter potrà regolare i propri conti entro il 31 luglio 2019 o in massimo 10 rate, ciascuna di pari importo, scadenti la prima il 31 luglio 2019, la seconda il 30 novembre 2019 e le restanti il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2020 e 2021.
Con lo stesso emendamento si specifica che i beneficiari potranno rientrare nella rottamazione-ter (anche se non si sono rispettati i termini della bis) in caso di difetto dei presupposti per beneficiare del ‘saldo e stralcio’. Rimangono comunque escluse le persone giuridiche, in radice.