Ue, dal 1° luglio al via la presidenza ungherese: le priorità

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di Paolo Martone

BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Sei mesi delicatissimi, con l’avvio della nuova legislatura Ue, l’incognita delle elezioni negli Stati Uniti, e due crisi internazionali – Ucraina e Medio Oriente – di difficile soluzione. È quello che aspetta l’Ungheria guidata da Viktor Orbán (nella foto con la premier Giorgia Meloni), che dal 1° luglio deterrà per sei mesi la presidenza di turno del Consiglio Ue, subentrando al Belgio. “L’Ungheria lavorerà come onesto mediatore, in uno spirito di sincera cooperazione tra Stati membri e istituzioni, per la pace, la sicurezza e la prosperità di un’Europa veramente forte”, scrive Budapest nel suo programma semestrale, che tocca un po’ tutti i temi più importanti per l’Ue.

“L’obiettivo principale della presidenza ungherese sarà quello di facilitare una transizione istituzionale senza intoppi dopo le elezioni del Parlamento europeo del 2024, di garantire la continuità dei lavori del Consiglio e di sostenere il buon funzionamento dell’Unione europea attraverso una cooperazione e un dialogo costruttivi con gli Stati membri e i nuovi attori istituzionali”, aggiunge l’Ungheria. Una premessa che potrebbe apparire standard, ma che tuttavia va sottolineata visti i rapporti complessi di Budapest con i vertici Ue (e anche con diverse cancellerie) per le note questioni dello Stato di diritto e delle divergenze sul sostegno militare all’Ucraina.

STATO DI DIRITTO, ORGANISMO ETICO E INTERFERENZE

“L’Ungheria continuerà il dialogo sullo Stato di diritto in seno al Consiglio organizzando un dibattito orizzontale e uno specifico per Paese, in linea con la prassi precedente”, scrive Budapest nel suo programma. L’Ue dispone di una serie di meccanismi per il monitoraggio degli Stati membri. Tuttavia – si legge – l’attuale strumentazione “non consente di monitorare il rispetto dello Stato di diritto all’interno del sistema istituzionale dell’Ue”, e la presidenza ungherese intende esaminare “come colmare queste lacune attraverso lo sviluppo di meccanismi”.

Inoltre, Budapest promette di concentrarsi anche sull’Organismo etico interistituzionale, “al fine di garantire la parità tra i meccanismi di verifica del rispetto dei valori dell’Unione da parte degli Stati membri e i mezzi a disposizione per il controllo delle istituzioni dell’Ue a questo riguardo”.

Gli incidenti dolosi che hanno recentemente colpito le nostre democrazie – scrive la futura presidenza – hanno evidenziato la necessità di adottare misure adeguate per proteggere i nostri cittadini e i nostri processi elettorali da interferenze straniere. L’Ungheria “è pronta a portare avanti questo dialogo, nel pieno rispetto delle competenze e della sovranità degli Stati membri”.

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@PaoloMartone

(foto cc Palazzo Chigi)