Bertola e la deriva 5 stelle “verso l’ultrasinistra”

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(Public Policy) – Roma, 12 ott – “Forse Torino è diversa da altri posti, eppure in tanti ‘storici’ del M5s ci sentiamo sempre meno a nostro agio“. Lo scrive su Facebook, rispondendo a un commento del giornalista dell’Espresso Alessandro Gilioli, il consigliere comunale torinese del Movimento 5 stelle, Vittorio Bertola.

Il motivo del contendere è quella che Bertola definisce la “deriva verso l’ultrasinistra” di parte del Movimento 5 stelle. Il consigliere M5s prende spunto dalle recenti parole del filosofo (ex Idv) Gianni Vattimo, che ha annunciato il suo voto per i 5 stelle rimpiangendo l’assenza di un ‘serio’ partito comunista.

Questo il commento di Bertola: “Io credo che, quando Vattimo dice che lui vorrebbe votare un partito comunista ma in sua mancanza voterà M5s, noi dovremmo essere preoccupati e chiederci come arrestare la nostra deriva verso l’ultrasinistra, che purtroppo molti al nostro interno spingono per primi”.

A rassicurarlo ci prova Gilioli, dapprima dubitando della lucidità politica di Vattimo, poi sottolineando: “Non mi preoccuperei troppo, perché è difficile subire una deriva verso un’area politica ormai quasi inesistente”.

In ogni caso, si chiede ancora il giornalista, “bisognerebbe intendersi se Podemos (la cosa più simile al M5s che ci sia fuori dall’Italia, secondo me) è ultrasinistra: forse lo è in alcune simbologie (che peraltro Iglesias cerca di azzerare), ma non nei programmi e nelle pratiche (specie queste ultime). Poi bisognerebbe anche decidere se alcune battaglie sposate anche da quella che Bertola chiama ultrasinistra (reddito minimo, no Ttip, lotta alla speculazione finanziaria, no al Tav Torino Lione etc) siano per questo considerabili battaglie di estrema sinistra (io le trovo solo di buon senso)”.

Gilioli fatica inoltra a vedere la deriva verso ultrasinistra che spaventa Bertola, “non solo e non tanto per le posizioni del M5s, quanto per l’inattualità del termine ultrasinistra, a parte forse Rifondazione“.

La risposta di Bertola non si fa attendere: “Io non parlo tanto del macro scenario, parlo più dell’esperienza quotidiana con gli attivisti, dove ti senti dare (da alcuni ovviamente, non da tutti) risposte che sembrano uscite dagli anni ’70. Dove vedi i tuoi parlamentari che si interessano solo di diritti lgbt e qualità del cibo nei Cie e dove se riporti i disagi dei cittadini che subiscono i problemi dell’immigrazione ti senti dare del razzista. Forse Torino è diversa da altri posti, eppure in tanti ‘storici’ del M5S ci sentiamo sempre meno a nostro agio”.

IL COMMENTO DELLA PARLAMENTARE M5S
“Caro Vittorio il movimento non tende da nessuna parte..il movimento fa la politica che i cittadini vogliono… quindi se gente di qualunque estrazione sociale fa un apprezzamento nei confronti del movimento, io non mi preoccupo..anzi.significa obbiettivo raggiunto oltre all’ideologia. E poi tu dovresti essere proprio l’ultimo a parlare.tu che l’ideologia non riesci ad abbandonarla..”.

Risponde così, su Facebook, a Bertola, la deputata torinese del Movimento 5 stelle, Laura Castelli. (Public Policy) GAV