MEDIA, CENSIS: GLI ITALIANI GUARDANO MOLTA TV E NON LEGGONO

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(Public Policy) – Roma, 7 dic – Sono cambiati i modi degli
italiani di guardare la tv, è cresciuta la fetta del
digitale e continua l’emorragia di lettori della carta
stampata. Il capitolo “Comunicazione e media” del 46°
Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2012,
presentato stamattina a Roma, registra i consumi mediatici
degli italiani.

TELEVISIONE E RADIO
La tv ha un pubblico che coincide con la totalità della
popolazione: il 98,3% (+0,9% rispetto al 2011), con
aggiustamenti che dipendono dalla progressiva sostituzione
del segnale analogico con quello digitale, dal successo
consolidato delle tv satellitari (+1,6%), dalla maggiore
diffusione della web tv (+1,2%) e della mobile tv (+1,6%).

Sono cambiati e aumentati i modi per guardare la tv. Oggi un
quarto degli italiani collegati a Internet (24,2%) ha
l’abitudine di seguire i programmi dai siti web delle
emittenti televisive e il 42,4% li cerca su YouTube per
costruirsi i propri palinsesti di informazione o di
intrattenimento su misura.

Anche la radio resta un mezzo a larghissima diffusione di
massa: la ascolta l’83,9% della popolazione (+3,7%). Ma
cresce la radio via web tramite il pc (+2,3%) e per mezzo
dei telefoni cellulari (+1,4%). I cellulari (utilizzati
dall’81,8% degli italiani) aumentano ancora la loro utenza
complessiva (+2,3%), anche grazie agli smartphone (+10% in
un solo anno), la cui diffusione è passata tra il 2009 e il
2012 dal 15% al 27,7% della popolazione e oggi si trovano
tra le mani di più della metà dei giovani di 14-29 anni
(54,8%).

FUGA DALLA CARTA STAMPATA
Gli analisti del Centro studi investimenti sociali annotano
la fuga dalla carta stampata: i lettori di quotidiani (-2,3%
tra il 2011 e il 2012), che erano il 67% degli italiani
cinque anni fa, sono diventati oggi soltanto il 45,5%.

Perdono lettori anche la
free press, che si attesta al 25,7% di utenza (-11,8%), i
settimanali (-1%) e l’editoria libraria (-6,5%). E proprio
tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più
grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di
14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri
dal 68% al 57,9%.

I quotidiani online vanno meglio: contano il 2,1% di
lettori in più rispetto allo scorso anno, arrivando a
un’utenza del 20,3%.

Oggi meno di un italiano su due (il 49,7% della
popolazione) legge almeno un libro all’anno, con un calo
rispetto all’anno precedente del 6,5%. I lettori forti, che
leggono almeno dieci libri all’anno, erano nel 2007 il
25,6%, ma nel 2012 sono scesi al 13,5%.
C’è stato un incremento degli e-book letti dell’1% rispetto
al 2011, ma sono pochi 2,7 lettori di e-book ogni 100
abitanti.

Aumenta però il numero di e-book immessi sul mercato dalle
case editrici: 37.662 titoli a settembre del 2012. Il 37%
delle novità italiane viene pubblicato anche in versione
elettronica.

Oggi si presenta una nuova sfida editoriale: il self
publishing. Nel 2011 sono stati rilasciati 1.924 codici Isbn
direttamente ad autori per auto-pubblicazioni. Si stimano in
circa 40.000 i titoli auto-pubblicati attualmente in
catalogo, pari a circa il 5% dei titoli in commercio.

SOCIAL NETWORK
Il 51,2% degli utenti dei social network pubblica
informazioni personali, la stessa percentuale vi diffonde
fotografie e video propri, il 30,7% comunica le attività che
svolge durante la giornata, il 10,7% consente la
geolocalizzazione della posizione, il 7,1% pubblica
informazioni e fotografie di altri (amici e familiari) e il
7% pubblica notizie sulla propria vita sentimentale.

Complessivamente, il 75,4%
di chi accede a Internet ritiene che esista il rischio che
la propria privacy possa essere violata sul web.
Il 74,3% degli italiani è convinto che ognuno ha il diritto
di essere dimenticato e che le informazioni personali sul
nostro passato, se negative o imbarazzanti, dovrebbero poter
essere eliminate dal web.

PUBBLICITÀ ON DEMAND
Nel primo semestre del 2012 gli investimenti pubblicitari
si sono ridotti nel complesso del 9,7%. Internet è l’unico
mezzo a registrare una variazione positiva: +11,2%.
Il successo è dovuto alla pubblicità fai-da-te sul web, on
demand, cioè la possibilità per l’utente di interrogare la
rete prima di effettuare un acquisto.

Il 37,1% degli italiani che hanno accesso a Internet ha
l’abitudine di visitare il sito dell’azienda produttrice o
venditrice, il 19% chiede consigli nei forum online, il
13,4% cerca le offerte sui siti di vendita online come eBay
e il 10,9% sui portali di acquisto collettivo come Groupon,
l’11,2% cerca recensioni su YouTube, il 10,5% scambia
informazioni attraverso i social network.

Negli ultimi dodici mesi il 24% degli italiani ha
acquistato un prodotto o un servizio grazie alla
segnalazione pubblicitaria vista in televisione, ma al
secondo posto per capacità di influenza viene Internet
(13,6%), prima di giornali (11,9%), riviste (9,9%) e radio
(6,2%). (Public Policy)

SPE