La vicenda dei resoconti sulla legge di Stabilità, dall’inizio

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Una decisione per assicurare maggior efficienza alla macchina amministrativa del Senato, partendo dall’assunto che da anni i resoconti stenografici arrivano con ritardi stratosferici, nessuno li richiede, e le risorse umane a disposizione (ovvero gli stenografi) sono dimezzate.

Queste, secondo quanto si apprende, le motivazioni alla base della decisione dell’ultima capigruppo di Palazzo Madama (decisione presa all’unanimità, viene fatto notare) sul non fornire resoconti stenografici dei lavori della commissione Bilancio del Senato durante l’esame della Stabilità.

I resoconti stenografici, che devono per forza di cose redatti da uno stenografo, vengono fatti solo per le sedi deliberante e redigente e per alcune procedure informative. Anni fa è stata inserita una deroga al regolamento prevedendoli anche per la sessione di bilancio.

Ma, complice il blocco del turnover degli stenografi che ne ha fatto diminuire il numero, negli ultimi anni questi atti dettagliatissimi sulle sedute dell’esame della 5a sulla manovra finanziaria hanno accumulato ritardi monster: basti pensare che non è stato ancora pubblicato lo stenografico dell’esame della Stabilità dello scorso anno.

Si è quindi deciso, in sede di capigruppo, di non prevederli più, lasciando invece quelli sommari, che vengono stilati nel corso della stessa giornata della seduta di commissione, che contengono comunque le notizie principali e gli atti di seduta. (Public Policy)

@VioC