BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – I margini di azione per la presidenza portoghese del Consiglio Ue, nell’ambito dei negoziati sul certificato verde digitale, restano stretti. A quanto apprende Policy Europe da fonti diplomatiche, la linea comune degli Stati membri emersa nel corso del Coreper, il comitato degli ambasciatori permanenti in Ue non si discosterebbe molto dalla posizione del Consiglio già approvata.
Obiettivo della riunione era quello di fare il punto dopo il round negoziale dell’altro ieri, che ha lasciato ancora molti temi aperti sul tavolo.
Sulle due questioni principali, costo dei Covid test e restrizioni, gli ambasciatori degli Stati membri avrebbero ribadito, in linea di massima, come i due argomenti riguardino competenze nazionali. In particolare, sulle restrizioni, avrebbero ribadito la volontà di preservare il loro diritto di imporre nuovamente misure come la quarantena, qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare, fermo restando che nessuno ha l’interesse ad imporre restrizioni senza motivo. Qualche passo in avanti potrebbe essere fatto inserendo una formula in tal senso nelle premesse al regolamento, così come potrebbe avvenire per quanto riguarda il tema del costo dei test covid.
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NAF