Al settore postale serve “una piena liberalizzazione”, dice Fise Are Confindustria

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ROMA (Public Policy) – “Analizzando il trend del mercato postale in Italia, è più che mai necessario favorire una piena liberalizzazione del settore postale, allineandoci agli standard europei e promuovendo l’implementazione di servizi di prossimità sempre più innovativi e accessibili, che garantiscano diverse alternative tecnologiche pensate per dare sostegno a tutti i cittadini in ottica di dematerializzazione della posta e di flessibilità degli operatori postali”.

Lo ha dichiarato Luca Palermo, presidente Fise Are Confindustria, in audizione nelle commissioni Finanze e Attività produttive alla Camera, in merito al ddl Concorrenza. “Ancora oggi – ha aggiunto – in Italia sussiste un sostanziale monopolio nel mercato, in virtù del fatto che il fornitore del Servizio universale raccoglie circa il 90% delle risorse complessive. Siamo molto soddisfatti nel constatare un sostanziale cambio di passo da parte delle istituzioni, che si sono mostrate aperte alle nostre proposte con l’obiettivo primario di sostenere l’imprenditoria che investe esclusivamente nel mercato postale”.

“È per noi molto importante” la norma del ddl Concorrenza che sopprime a decorrere dal 10 giugno 2016 l’attribuzione in esclusiva alla società Poste italiane Spa (quale fornitore del Servizio universale postale) dei servizi inerenti le notificazioni e comunicazioni di atti giudiziari nonché dei servizi inerenti le notificazioni delle violazioni del codice della strada”, hanno detto inoltre i rappresentanti Fise Are a Montecitorio.

Tutto ciò “in piena linea con l’indirizzo parlamentare della Camera, che ha approvato le mozioni sulla razionalizzazione dell’espletamento del Servizio universale da parte di Poste italiane e l’apertura del mercato alla concorrenza e nel rispetto delle segnalazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato”. (Public Policy) RED