ROMA (Public Policy) – La norma sul finanziamento a Isiamed, l’Istituto italiano per l’Asia e il Mediterraneo, deciso con l’ultima legge di Bilancio va corretta senza escludere la sua abrogazione. Lo scrive l’Anac in una segnalazione a Governo e Parlamento in merito alla concessione di 3 milioni, uno l’anno dal 2018 al 2020, all’Istituto no profit.
Lo stanziamento era stato deciso con lo scopo di promuovere un modello digitale italiano nei settori del turismo, dell’agroalimentare, dello sport e delle smart city. “L’intervento normativo indica in maniera estremamente generica il progetto finanziato, inoltre, il riferimento a un ‘modello digitale italiano’ suscita perplessità in ordine alla reale compatibilità dell’aiuto con gli obiettivi dell’Unione europea e, in particolare, con quelli definiti dal progetto faro ‘Agenda digitale europea’, che si propone di realizzare un vero e proprio mercato unico digitale senza frontiere per i servizi e i contenuti digitali e in cui è fondamentale il rispetto del principio di neutralità della tecnologia”, scrive l’Autorità guidata da Raffaele Cantone.
Inoltre, si legge ancora nel parere, “il contributo presenta criticità sotto il profilo generale delle possibili distorsioni alla concorrenza nel mercato di riferimento per mancato rispetto dei principi di trasparenza e non discriminazione”. Tra le criticità “assume particolare rilevanza quello dell’adeguatezza della misura in rapporto a strumenti alternativi per stimolare la domanda pubblica di ricerca e innovazione. Il riferimento è agli appalti cosiddetti ‘pre- commerciali’, cui il contributo disposto dalla norma in esame potrebbe riferirsi”, continua il parere.
Per questo “Anac segnala la necessità di un intervento urgente del Governo e del Parlamento affinché siano attuate le azioni correttive ritenute più idonee a superare le criticità evidenziate, non esclusa l’abrogazione della norma stessa”. (Public Policy) FRA