Resocónto – Applausi, brusio

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di Gaetano Veninata

ROMA (Public Policy) – E poi c’è il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che evidentemente adora questa rubrica e ha deciso di parteciparvi pienamente, in splendida solitudine, cogliendo la prima occasione utile per parlare di Russia, vaccini, cancel culture: il ddl, a prima firma Liliana Segre, sulle “celebrazioni per il centesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti“.

Il suo intervento:

“Siamo assolutamente d’accordo, perché ricordarlo a cento anni dalla scomparsa – come recita la relazione del disegno di legge – più che un omaggio alla sua scelta di vita, rappresenta un monito a difendere libertà e democrazia sempre e comunque […] Permettetemi una piccola osservazione su quello che sta succedendo oggi, su chi sostanzialmente minaccia la nostra libertà e la nostra democrazia. È indiscutibile che vi sia una minaccia esterna, e mi riferisco alle autocrazie nel mondo: la Russia, per certi versi la Cina, ma possiamo citare anche l’Iran e altri regimi che sostanzialmente non consentono e non tutelano la libertà e costituiscono una minaccia esterna.

Non dimentichiamo però che esiste anche una minaccia interna, che si chiama ‘politicamente corretto’ o ‘pensiero unico e dominante’ e sapete perché? Se si parla di libertà, dobbiamo parlare anche di questo. Queste nuove forme di totalitarismo si servono della cosiddetta cancel culture, ossia della strategia tipica dei regimi totalitari, che consiste nel cancellare la storia, riscrivendola a partire dalle nuove generazioni. Vogliamo parlare dello stato di sorveglianza perenne cui sottostiamo, attraverso la tecnologia? Abbiamo già avuto delle prove e le vediamo quotidianamente. Durante la pandemia, ad esempio, alcune libertà costituzionali sono state cancellate […]

Ci avviamo verso uno Stato etico, che ci dice sostanzialmente cosa dobbiamo mangiare, come ci dobbiamo spostare o vestire e se è giusto o meno fumare una sigaretta. Questa è libertà, sì o no? Questa è la domanda che pongo, perché sarà una discussione molto interessante. È inutile scuotere troppo la testa, come stanno facendo alcuni colleghi: questo è il mio pensiero ed è giusto che venga rispettato. Venire accusati di essere filoputiniani perché si sostiene che è giusto che tra Ucraina e Russia si raggiunga al più presto la pace e che bisogna stare attenti a evitare una possibile escalation è libertà o meno? Per noi no, non è libertà di pensiero.

Avanzare semplici dubbi sul fatto che sui vaccini occorresse una maggiore farmacovigilanza, come più volte questo partito ha messo in evidenza, era tutelare la libertà, sì o no? […] Cartesio diceva che il dubbio è all’origine della conoscenza. Allora, la domanda che facciamo è la seguente: se bisogna difendere la libertà sempre e comunque, non va difesa solo dal fascismo, dal comunismo e da tutte le forme di autocrazia, ma si difende sempre e comunque. Su questo noi ci saremo, altrimenti il sacrificio di Giacomo Matteotti sarà risultato assolutamente vano. (Applausi. Brusio). (Public Policy)

@VillaTelesio