(Public Policy) – Roma, 7 nov – Attribuire alla Bce un
controllo di uniformità delle regole di bilancio delle
banche nazionali. Lo prevede la proposta di regolamento del
Parlamento europeo e del Consiglio approvato dalla
commissione Politiche dell’Unione europea alla Camera.
La modifica del regolamento europeo istituirà l’Autorità
europea di vigilanza (Autorità bancaria europea) per creare
un meccanismo unico per la risoluzione e risanamento delle
crisi bancarie.
Questa vigilanza – come si legge nel documento –
costituisce la condizione per cui il meccanismo europeo di
stabilità possa ricapitalizzare direttamente gli istituti di
credito in difficoltà, evitando che il supporto finanziario
al sistema bancario vada a gravare sui bilanci pubblici dei
Paesi membri.
“A tre anni dall’entrata in vigore del Trattato di
Lisbona – ha detto a Public Policy Isidoro Gottardo (Pdl) –
l’approvazione del provvedimento in esame è di estrema
urgenza”. “L’entrata in vigore delle nuove disposizioni – ha aggiunto –
contribuirà a rendere più efficaci i rapporti tra Parlamento italiano e
istituzioni europee: si tratta di adeguare e di modernizzare il modo di fare politica dell’Italia in Europa”.
I compiti di vigilanza della Bce sono stati giudicati dai
deputati coerenti con il principio di sussidiarietà,
specialmente per l’estensione dei poteri a tutte le banche
dell’Ue, indipendentemente dalla dimensione, complessità
operativa, propensione al rischio e natura societaria.
Questo perché anche dalle banche più piccole potrebbero
arrivare minacce alla stabilità finanziaria.
IL TRATTATO DI LISBONA
Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007
nella capitale portoghese, ha apportato ampie modifiche
al Trattato sull’Unione europea e al Trattato che istituisce
la Comunità europea e provvede alla ripartizione delle
competenze tra Unione e Stati membri e rafforza il
principio democratico e la tutela dei diritti fondamentali.
Ratificato da 27 Stati è ufficialmente entrato in vigore
il 1° dicembre 2009. (Public Policy)
DAP