ROMA (Public Policy) – Entrerà in vigore il 19 aprile 2020 la nuova legge sulla class action. È la legge 31/2019 dalla settimana scorsa in Gazzetta Ufficiale. Nei sette articoli che la compongono sono contenuti quattro decreti attuativi, di cui uno opzionale.
Vediamoli in dettaglio:
ELENCO ASSOCIAZIONI PER CLASS ACTION
A proporre l’azione di classe potranno essere esclusivamente le organizzazioni e le associazioni iscritte in un elenco pubblico istituito presso il Ministero della giustizia. Sarà un dm del ministro della Giustizia, di concerto con il Mise, a stabilire i requisiti per l’iscrizione nell’elenco, i criteri per la sospensione e la cancellazione degli iscritti e il contributo dovuto ai fini dell’iscrizione e del mantenimento della stessa. Lo stesso decreto definirà le modalità di aggiornamento dell’elenco. L’adozione del decreto è attesa entro il 16 ottobre 2020. Sarà richiesto il parere delle commissioni parlamentari competenti.
MODULO DOMANDA PER ADESIONE
Per aderire alla class action basterà inserire domanda nel fascicolo informatico, in un’area del portale dei servizi telematici gestito dal ministero della Giustizia. Con dm del ministro della Giustizia verrà approvato il modello del modulo di domanda e verranno stabilite le istruzioni per la compilazione.
COMPENSO DIFENSORE
Con decreto del ministro della Giustizia sarà determinato il compenso a favore del difensore degli aderenti alla class action. Il dm sarà emanato secondo le procedure previste dalla riforma dell’ordinamento della professione forense.
PERCENTUALI COMPENSO QUOTA LITE
La legge stabilisce inoltre le percentuali dell’importo che il resistente dovrà corrispondere direttamente al rappresentante comune degli aderenti alla class action. Si tratta del cosiddetto compenso derivante dalla quota lite, aggiuntivo rispetto al risarcimento. Le percentuali, oggi articolate in sette scaglioni, vanno calcolate sull’importo complessivo dovuto a tutti gli aderenti e potranno essere modificate con dm del ministro della Giustizia.