ROMA (Public Policy) – “Sulla base dei modelli dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) nel terzo trimestre il Pil si sarebbe ridotto di un paio di decimi di punto percentuale, tuttavia nel complesso del 2022 aumenterebbe del 3,3 per cento, leggermente al di sopra di quanto prefigurato dall’Upb nell’esercizio di validazione delle previsioni della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef); l’anno prossimo registrerebbe una decisa battuta d’arresto e la crescita dell’economia italiana sarebbe limitata a tre decimi di punto percentuale”. Lo scrive l’Ufficio parlamentare di bilancio nella Nota congiunturale di ottobre.
“L’economia italiana ha accelerato nel secondo trimestre, anche grazie all’allentamento delle misure per il contrasto alla pandemia. Le prospettive sono però gravate dai rincari dell’energia, che cominciano a propagarsi a valle della filiera di distribuzione; l’aumento dei prezzi al consumo erode il potere d’acquisto dei consumatori, nonostante le rilevanti misure di politica economica attivate per mitigare gli impatti. La crescita dell’occupazione si è arrestata in estate, ma il tasso di disoccupazione ha continuato a flettere; la dinamica salariale resta nel complesso moderata e non si riassorbono gli squilibri tra domanda e offerta di posti di lavoro. Le opinioni di imprese e famiglie si stanno deteriorando, si acuisce l’incertezza e gli indicatori congiunturali segnalano il peggioramento dell’attuale fase ciclica”.
continua – in abbonamento
VIC