ROMA (Public Policy) – In Senato la settimana si apre con un primo giro di boa sugli emendamenti alla legge di Bilancio. Entro le 19 di domani, infatti, il fitto fascicolo di proposte di modifica (5.385 per l’esattezza) dovranno ridursi a circa 400 segnalati. Pur non decandendo tutti gli altri, sarà su questi 400 correttivi che si concentrerà l’esame in commissione.
Se la maggioranza cercherà di far rientrare nella rosa dei segnalati le modifiche alle norme considerate più critiche, le opposizioni punteranno tutto sul pacchetto di 16 emendamenti unitari che spaziano da misure sul drenaggio fiscale, alla proroga di Opzione donna e all’incremento del Fondo sanitario nazionale. Unità di intenti anche nella bocciatura del protocollo Albania, con la proposta di utilizzare quelle risorse per la sicurezza delle città. E, ancora, le richieste sul salario minimo, sull’estensione della no tax area, sul ripristino delle misure di Transizione 4.0 e sull’introduzione della start tax per i giovani. Priorità anche.
I lavori in commissione entreranno nel vivo a dicembre, quando con i primi pareri del Governo sarà possibile avviare le prime votazioni con l’obiettivo della maggioranza di approvare il testo in prima lettura entro il 15 dicembre.
DALLE PARTI DELLA MAGGIORANZA
Sfogliando il fitto numero di emendamenti alla Manovra depositato dalla maggioranza in commissione Bilancio al Senato, sono poche le sorprese. Molti interventi sono già stati annunciati nelle scorse settimane. I restanti però hanno già tenuto banco nel dibattito politico di questo fine settimana. È il caso della riapertura dei termini della sanatoria edilizia del 2003, proposta da Fratelli d’Italia che rimette alle singole Regioni la definizione delle modalità di accesso.
Un intervento che riguarderebbe tutto il Paese, ma che avrebbe particolare impatto sulla Regione Campania. Motivo per cui in tanti, tra gli esponenti di opposizione, hanno bollato come “elettorale” la proposta del primo partito di maggioranza. “In virtù della legge del 2003 ci sono state persone che hanno avuto la possibilità accedere alla sanatoria e altri invece che pure pagando nei sono rimasti fuori per errore della Regione Campania, allora amministrata dal centro sinistra, nel recepimento della norma nazionale”, le parole con cui il senatore FdI Antonio Iannone ha annunciato l’emendamento con un post su Facebook. “Chiaramente – ha precisato – parliamo di edifici non realizzati in zone rosse, cioè che sono in possesso di titolo abilitativo edilizio, quindi regolarizzabili”.
Sanatoria a parte, tra gli emendamenti depositati in commissione trova spazio anche l’intervento sull’oro da investimento oggetto di due emendamenti. Uno firmato Lega e l’altro Forza Italia. L’obiettivo è quello di recuperare nuove risorse offrendo la possibilità di una rivalutazione agevolata dell’oro “allo stato grezzo o monetato” (quindi in monete o lingotti). Per Forza Italia, l’emendamento consentirebbe di cancellare dal testo della legge di Bilancio la norma sui dividendi recuperando le relative risorse proprio da una tassazione agevolata sulla vendita dell’oro.
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GPA





