ROMA (Public Policy) – I dicasteri della Difesa e dell’Ambiente “hanno firmato un protocollo d’intesa per la tutela ambientale e attività esercitative militari e, il 16 dicembre 2015, è stato avviato il relativo tavolo tecnico. Nel corso del primo incontro sono state poste le basi per la predisposizione, da parte della Difesa, di un rapporto ambientale e per l’acquisizione di informazioni relative sia alla necessità di porre in atto una verifica della sovrapposizione tra i poligoni esercitativi e le aree protette istituite ai sensi della legge 394 del 1991, sia al reperimento dei dati di contaminazione delle aree marino-costiere prospicienti dette zone”.
Lo ha riferito in commissione Difesa al Senato il sottosegretario Gioacchino Alfano, in replica a un’interrogazione di Vincenzo Santangelo (M5s) in materia di esercitazioni militari e ambienti naturali protetti.
A dicembre 2016, poi, è stata “convocata la seconda riunione del tavolo tecnico, in occasione della quale la Difesa ha consegnato la documentazione richiesta, riguardante non solo i poligoni interni al sistema delle aree protette e tutelate, ma tutti i poligoni presenti sul territorio nazionale” e tale documentazione “è ora all’esame del ministero dell’Ambiente”.
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IAC