Cosa prevede il decreto Banche (quello sulle popolari)

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ROMA (Public Policy) –  di Viola Contursi – Dall’obbligo di trasformazione in Spa entro 18 mesi per le 10 grandi banche popolari italiane (con attivi sopra gli 8 miliardi di euro) al recepimento della direttiva Ue sulla portabilità dei conti correnti. Dalla creazione delle Pmi innovative (con agevolazioni) alla possibilità per Cdp di erogare export credit direttamente o per tramite di Sace, anche senza la garanzia di quest’ultima.

E poi patent box, aumentata garanzia statale per le imprese in amministrazione straordinaria e priorità per le imprese dell’indotto Ilva delle risorse del fondo di garanzia per le Pmi. Tutto questo è contenuto nel decreto Banche, o Investment compact, su cui il governo ha posto la questione di fiducia al Senato e che riceverà il via libera definitivo dal Parlamento questa sera, a un giorno dalla sua scadenza.

Il testo, molto criticato per la sua parte che riguarda le banche popolari, è stato modificato solo in prima lettura alla Camera, dove è andato in scena un vero e proprio braccio di ferro tra gruppi e governo, quasi inamovibile ad apportare modifiche al primo articolo del provvedimento (quello, appunto sulle popolari). Alla fine la mediazione (che non ha comunque accontentato opposizioni e minoranza Pd) è stata quella di permettere alle popolari, in un assemblea con voto capitario e maggioranza semplificata, di prevedere un tetto del 5% al diritto di voto per i soci per i primi 24 mesi (dall’entrata in vigore della legge).

Vediamo in sintesi le principali norme contenute nel provvedimento.

10 GRANDI BP SARANNO SPA. TETTO 5% DIRITTO VOTO
Le dieci grandi banche popolari italiane con attivi sopra gli 8 miliardi di euro (Ubi Banca, Popolare Emilia Romagna, Popolare di Milano, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Popolare di Sondrio, Credito valtellinese, Popolare di Bari e Popolare dell’Etruria e del Lazio) dovranno trasformarsi obbligatoriamente in Spa entro 18 mesi dall’emanazione, da parte della Banca d’Italia, di un regolamento di attuazione della riforma.

Queste popolari potranno, con maggioranza semplificata (in seconda convocazione basterà il voto favorevole dei 2/3 dei presenti in assemblea) cambiare lo statuto (con voto capitario) per approvare la trasformazione in società per azioni e, contestualmente, prevedere con la stessa maggioranza un tetto al diritto di voto dei soci al 5%, o più alto, esercitabile per massimo due anni dalla conversione del decreto.

BANKITALIA POTRÀ LIMITARE DIRITTO RECESSO
Il provvedimento stabilisce anche che la Banca d’Italia potrà porre dei limiti al diritto di rimborso in caso di recesso da parte dei soci (tranne in caso di morte), ‘anche in deroga a norme di legge’ se dovesse essere necessario per scongiurare una riduzione del capitale sotto l’asticella fissata dalla Vigilanza bancaria esercitata dalla Banca centrale europea.

PORTABILITÀ C/C GRATIS IN 12 GG
Durante il passaggio alla Camera è stato completamente riscritto l’articolo 2 del provvedimento sulla portabilità dei conti correnti, introducendo il recepimento della direttiva Ue 92/2014. L’articolo 2 del decreto, così come riscritto, prevede che il trasferimento dei conti correnti e dei depositi titoli debba essere gratuito e, in caso contrario, che ci debba essere un indennizzo.

Viene stabilito che il trasferimento debba avvenire entro ’12 giorni lavorativi dalla ricezione dell’autorizzazione del consumatore’ e che, nel caso non vengano rispettate le norme sulla portabilità dirigenti e dipendenti delle banche potranno essere sanzionati con multe da 5.160 a 64.555 euro. Le banche avranno comunque tre mesi per adeguarsi alle nuove disposizioni. (Public Policy)

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@VioC