CRISI, VISCO (BANKITALIA): BENE RIFORME ITALIANE, MA SERVE UNIONE POLITICA UE

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(Public Policy) – Roma, 31 ott – Le riforme strutturali
intraprese in Italia, (manovre di consolidamento dei conti
pubblici iniziato a partire dalla seconda metà dello scorso
anno e le altre riforme del Governo), “sosterranno, nel
medio periodo, il potenziale di crescita del Paese”.
È il giudizio del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio
Visco, intervenuto oggi all’Acri per l’88° Giornata del
risparmio. Ciò nonostante, ha rilevato, “le misure di
bilancio non potevano non ripercuotersi negativamente sugli
andamenti congiunturali di breve periodo, ma hanno evitato
scenari ben peggiori di quello attuale”.

    L’UNIONE POLITICA EUROPEA, UN PROGETTO DI LUNGO PERIODO
Gli interventi a livello nazionale, per Visco, non saranno
però sufficienti a scongiurare definitivamente il rischio di
una crisi irreversibile dell’euro. Per questa, la ricetta è
una maggiore integrazione dei Paesi, anche politica: “Per
dissipare definitivamente i timori sulla tenuta dell’unione
monetaria occorre procedere – ha detto Visco – dall’unione
economica e monetaria  verso quella politica, con la
necessaria gradualità, passando per la riforma della
governance economica, per l’unione bancaria e fiscale”.
“Si tratta – ha aggiunto – di un progetto di lungo
periodo. Durante la sua attuazione, tensioni  prolungate sui
mercati finanziari possono compromettere l’omogeneità della
trasmissione della politica monetaria, come dimostra
l’esperienza degli ultimi anni”.

    VERSO L’UNIONE BANCARIA
L’unione bancaria europea, per Visco, “è un ulteriore,
importante passo per spezzare il legame tra le condizioni
degli Stati sovrani e quelle delle banche e consolidare la
stabilità finanziaria dell’area”. Ne faranno parte un
meccanismo unico di supervisione bancaria e uno schema
europeo per la risoluzione delle crisi bancarie, oltre a un
sistema comune di assicurazione dei depositi”.
L’avvio della supervisione  unica contribuirà, ha detto
Visco, “a rassicurare i mercati circa la determinazione
delle istituzioni europee e  degli Stati membri a rafforzare
l’unione monetaria […] Si tratta di una sfida dalle
rilevanti implicazioni istituzionali e operative”. (Public
Policy)

LEP