ROMA (Public Policy) – Resta alta l’attenzione del Governo sul fronte dei tavoli di crisi industriale aperti. La scorsa settimana il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha incontrato le parti coinvolte nella situazione di Wartsila Italia, l’azienda del gruppo finlandese che nell’estate del 2022 ha deciso di dismettere le attività di produzione dei motori marini nel sito di Bagnoli della Rosandra, in provincia di Trieste.
La sottosegretaria del Mimit Fausta Bergamotto ha comunicato l’intenzione di tenere Ansaldo Energia all’interno delle trattative e di considerare la disponibilità di Fincantieri a una reindustrializzazione. Il tavolo, in ogni caso, sarà riconvocato il 19 dicembre per affrontare il problema del sostegno al reddito dei lavoratori e un aggiornamento sull’accordo di programma.
Tra i tavoli di crisi aperti, anche quello dello stabilimento siderurgico di Taranto su cui, alla sollecitazione al Governo da parte dei sindacati, si è aggiunta quella delle opposizioni. “L’ex Ilva, sulla quale prima con Urso poi con Fitto l’Esecutivo si è sperticato nei più fragorosi proclami, è sull’orlo del precipizio”, ha dichiarato il senatore del Movimento 5 stelle Mario Turco parlando di “fallimenti di politica industriale”.
Il rischio, secondo il deputato del Partito democratico Enzo Amendola, è la “chiusura dell’acciaieria se ArcelorMittal e il Governo non troveranno un accordo sulla ricapitalizzazione”.
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GPA