ROMA (Public Policy) – “Si ritiene necessario che il Piano per la transizione ecologica rappresenti un reale sostegno a processi, prodotti e servizi sostenibili (ambientalmente, economicamente e socialmente), applicando il principio della neutralità tecnologica nel definire le politiche e nel promuovere lo sviluppo delle diverse tecnologie che costituiranno l’insieme di soluzioni per il raggiungimento dei target climatici al 2030 e al 2050, e che rappresenti un reale impulso al processo di transizione ecologica, anche come strumento di coordinamento e integrazione con i processi di digitalizzazione e di transizione energetica nel nostro Paese, in un’ottica globale e locale”. È la prima delle sette osservazioni di carattere generale contenuta nel parere positivo approvato nell’ultima seduta della commissione Ambiente del Senato sulla proposta di Piano per la transizione ecologica (Pte), di cui sono stati relatori Alessandra Gallone (FI) e Andrea Ferrazzi (Pd) e che contiene anche oltre 30 osservazioni di carattere particolare.
Il documento, frutto del lavoro del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) e coordinato dal ministero della Transizione ecologica (Mite), era stato infatti trasmesso alle Camere per l’espressione dei pareri da parte delle commissioni competenti, dove si è svolto per settimane un confronto tra i gruppi, portando a un testo di mediazione. Una volta che anche la commissione Ambiente della Camera avrà approvato il suo parere – sul quale si è svolta una interlocuzione portata avanti parallelamente con quanto dibattuto nella commissione del Senato – il Pte sarà poi approvato in via definitiva dal Cite. Il Comitato interministeriale avrà la responsabilità della programmazione e del monitoraggio del processo fino al raggiungimento del suo fine, che nel documento si articola in otto aree di intervento: decarbonizzazione, mobilità sostenibile, miglioramento della qualità dell’aria, contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico, risorse idriche e relative infrastrutture, biodiversità, tutela del mare e promozione dell’economia circolare.
continua – in abbonamento
GIL