di Francesco Ciaraffo
ROMA (Public Policy) – Nodo tpl sul tavolo di maggioranza e Governo. Nell’ultima riunione informale sul ddl Concorrenza il focus è stato esclusivamente sull’articolo 9 del provvedimento con la maggioranza compatta (ad eccezione di Iv) a chiedere di modificare il testo.
Nella sostanza, apprende Public Policy, dovrebbe essere ribadito che sono fatte salve le tre modalità consentite dai Regolamenti Ue sull’assegnazione del servizio di trasporto pubblico: gare, in house e gestione diretta. Il provvedimento approvato da Palazzo Chigi prevede che le Regioni debbano pubblicare i bandi di gara o l’avvenuto affidamento con procedure ad evidenza pubblica di tutti i servizi di tpl. In caso cotrario scatterebbero taglio ai finanziamenti destinati proprio al trasporto pubblico. Secondo alcune interpretazioni degli uffici del Governo, la possibilità di affidare il servizio secondo le regole Ue sarebbe garantita anche con l’attuale formulazione della norma. Una rassicurazione che comunque non è bastata alla maggioranza che ha quindi chiesto di esplicitare la possibilità nella norma.
Rimane da stabilire se nell’articolo sarà previsto un richiamo al Regolamento (CE) n. 1370/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia, ora richiamato solo per l’articolo 5. Questo consente ai Comuni di scegliere la modalità di affidamento tra gare, in house e diretta. Senza penalizzazione sui fondi per il tpl.
I gruppi di maggioranza sono quindi in attesa di una riformulazione della norma. Dagl e Mims sono stati incaricati della riscrittura dell’articolo. (Public Policy)
@fraciaraffo