Ddl Province, fine ostruzionismo? Aperture da Forza Italia, no dai 5 stelle

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ROMA (Public Policy) – “Ci è stato offerto di sederci a un tavolo e ci mancherebbe che non lo facessimo”. A dirlo a Public Policy, riferendosi al disegno di legge Delrio sulle Città metropolitane e le Province, è il capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali al Senato Donato Bruno, che alla domanda se il partito fosse disposto a ritirare gli emendamenti presentati ha risposto: “Adesso discutiamo serenamente, poi vediamo”.

Proprio ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso del suo discorso a Palazzo Madama, aveva invitato il Movimento 5 stelle e Forza Italia a cessare l’ostruzionismo al ddl Delrio. Il testo, già approvato dalla Camera, è fermo infatti da diverse settimane in commissione Affari costituzionali al Senato, dove le opposizioni hanno presentato diversi emendamenti (quasi 3 mila solo Forza Italia).

Il provvedimento, per evitare che in primavera si vada a nuove elezioni provinciali, deve essere approvato entro marzo. “Alcune nostre osservazioni sono state accolte da emendamenti del relatore. Adesso mi auguro che si inizi a discutere con lo stesso relatore Luciano Pizzetti (Pd; Ndr) e con il sottosegretario Delrio – ha continuato Bruno – tenendo presente che per noi ci sono tre o quattro punti fondamentali, a cominciare dalle elezioni dirette e dalle regole per i commissariamenti”.

D’altra parte anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani, nel corso del suo intervento per le dichiarazioni di voto, aveva annunciato di voler raccogliere “l’invito ad approfondire il ragionamento sul disegno di legge Delrio, che per noi, però, rimane assolutamente, lo dico al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, inaccettabile nei metodi e nei termini in cui è stato proposto. Siamo però pronti a ragionare sul suo collegamento con la riforma costituzionale del Titolo V”.

Restano però, da parte di molti senatori di Forza Italia, diverse perplessità sul disegno di legge Delrio: “Mi pare che l’approccio di Renzi sul tema sia stato improvvisato e superficiale. Non abbiamo ancora fatto un approfondimento all’interno del gruppo ma non vedo, per adesso, possibilità affinché noi si possa ritirare gli emendamenti – spiega a Public Policy il senatore di Forza Italia in commissione Affari costituzionali Pierantonio Zanettin – Se si vogliono evitare le elezioni c’è sempre la strada dei commissariamenti”.

Chiusura totale arriva invece dal Movimento 5 stelle, che oltre a ribadire la contrarietà al disegno di legge Delrio, risponde alla richiesta del presidente del Consiglio invocando il rispetto delle prerogative delle opposizioni: “Quello di Renzi è stato un discorso propagandistico – afferma a Public Policy il senatore in commissione Affari costituzionali Giovanni Endrizzi – Renzi non ci può chiedere di rinunciare all’ostruzionismo, uno strumento che abbiamo interpretato nel migliore dei modi, se prima non ci dimostra con i fatti che non ha intenzione di abusare, come ha fatto il governo Letta, della decretazione d’urgenza per fare quello che ha detto”. (Public Policy)

NAF