(Public Policy) – Roma, 28 ott – (di Gaetano Veninata) Mercoledì
sera, dopo la riunione informale convocata per sciogliere i
nodi rimasti sul ddl diffamazione, sembrava che l’accordo
fosse stato raggiunto. E invece giovedì mattina, in Aula al
Senato, l’esame è stato sospeso e riprenderà lunedì
prossimo, in un clima “surreale”, come lo definisce il
senatore Pd Vincenzo Vita, giornalista, vicepresidente della
commissione Istruzione e membro della commissione
parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi.
D. SENATORE VITA, COS’È SUCCESSO GIOVEDÌ MATTINA?
R. È successo che siamo arrivati a un punto morto, dopo una
tormentata discussione sulla rete e il passaggio di due
emendamenti contraddittori nel giro di qualche minuto: l’uno
a firma Luigi Li Gotti-Francesco Pardi (Idv) che era
identico a uno che veniva dopo a firma mia e del collega
Luigi Vimercati, che bene faceva a introdurre il tema per la
rettifica solo per i giornali diffusi anche per via
telematica (e non per i blog, ndr); l’altro, a firma Franco
Mugnai (Pdl), che invece reintroduce il complicato concetto
(già foriero di pasticcio interpretativo) di ‘prodotto
editoriale’.
D. E RIGUARDO AL DISCUSSO TAGLIO DEI CONTRIBUTI PUBBLICI
DEL FONDO PER L’EDITORIA PER I GIORNALI INTERESSATI DA UNA
CONDANNA PER DIFFAMAZIONE?
R. Purtroppo per una manciata di voti non è passato un
emendamento mio e di Anna Finocchiaro che toglieva quella
cosa: è stato bocciato e adesso abbiamo un testo molto
pesante, perchè fa sì che oltre alle pene pecuniarie
previste dalla legge, se ne aggiunga un’equivalente quantità
sottratta al Fondo per l’editoria. Questo per molti giornali
può essere un grosso problema.
D. QUAL È STATO IL PUNTO CHIAVE CHE HA FATTO RINVIARE LA
DISCUSSIONE?
R. Il dimezzamento della pena pecuniaria che alcuni di noi
propongono (il ddl attuale prevede un massimo 100 mila euro;
ndr), su cui c’è stata una lunghissima discussione, con
tanto di voto segreto chiesto e ottenuto da Rutelli
(Francesco, Api-Terzo Polo, ndr).
D. PRONOSTICI PER LUNEDÌ?
R. Io non faccio pronostici in un clima del genere,
assolutamente surreale.
D. ERA PROPRIO NECESSARIO QUESTO DDL?
R. Necessario proprio no e neanche utile. Anzi, si sta
complicando la normativa vigente. Si poteva fare una cosa
molto più semplice: togliere di mezzo il carcere e finirla
lì. Cambiare il codice penale e basta. Ma la cosa è nata
sull’onda di un’emergenza e quando è così si finisce sempre
nel pasticcio.
D. NON SONO MOLTO CHIARE NEMMENO LE POSIZIONI ALL’INTERNO
DEI SINGOLI PARTITI
R. All’interno dei partiti non c’è stata una discussione
preventiva, assolutamente. Andiamo un po’ in ordine sparso.
(Public Policy)
GAV