di Valentina Pigliautile
ROMA (Public Policy) – Dai nuovi incentivi alle aziende energivore al via libera ai rigassificatori di Porto Empedocle e Gioia Tauro. E poi l’estensione delle candidature per il deposito di rifiuti radioattivi e nuove concessioni per estrarre idrocarburi. Sono queste alcune delle novità contenute nel dl Energia bis, varato dal Consiglio dei ministri di lunedì e che, secondo il ministro Gilberto Pichetto varrebbe 27,4 miliardi di investimenti. Salta la possibilità di un’ulteriore proroga del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas così come non compare nel decreto la norma che puntava a rendere possibile il rinnovo delle concessioni idroelettriche senza le gare.
Ma vediamo nel dettaglio alcuni dei contenuti del decreto.
INCENTIVI PER ENERGIVORI E INSTALLAZIONE IMPIANTI A FONTI RINNOVABILI
Le imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile (circa 3.800) vengono incentivate a installare impianti a fonti rinnovabili: il Gse potrà, per i primi tre anni, anticipare gli effetti della realizzazione di questi impianti, garantendo energia rinnovabile ad un prezzo in linea con i costi della tecnologia: l’energia anticipata potrà essere restituita nei successivi 20 anni.
INTERVENTI SU GASIVORI E NUOVI TITOLI PER COLTIVAZIONE IDROCARBURI
Per realtà come quelle della siderurgia, della carta e del vetro (circa 1000), sarà possibile acquistare gas a un prezzo vantaggioso, da imprese che lo estrarranno sul territorio nazionale, grazie alla coltivazione di nuove concessioni. Verranno rilasciati nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al Gse, che lo fornirà prioritariamente alle imprese gasivore.
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@Val_Pigliautile