Da pensioni a rottamazione: i nodi del decreto fiscale

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ROMA (Public Policy) – Dalla risoluzione del problema delle bollette a 28 giorni a quello dell’uscita da scuola dei ragazzi delle medie. Passando per lo spesometro annuale, l’allargamento della platea della rottamazione bis delle cartelle fiscali. Questi alcuni dei principali nodi attorno a cui, da mercoledì prossimo, si svilupperà il dibattito in commissione Bilancio al Senato sul dl Fisco, collegato alla manovra finanziaria 2018, su cui sono arrivati circa mille emendamenti. Le cui votazioni inizieranno mercoledì prossimo, 8 novembre.

FISCO: DA ROTTAMAZIONE A SPESOMETRO

Sono diverse le proposte di modifica al testo, presentate dal Pd ma non solo, finalizzate ad ampliare la platea di chi può accedere alla rottamazione bis delle cartelle fiscali, rinviandone le date previste per il pagamento rateale e riaprendo i termini per la definizione agevolata anche per coloro che, pur avendone titolo per gli anni sino al 2016, non avevano potuto accedervi per motivi finanziari.

Sul punto, in particolare, c’è un emendamento depositato dal capogruppo Pd in commissione Bilancio al Senato, Giorgio Santini, che riscrive il primo articolo del dl Fisco, collegato alla manovra, facendo slittare da aprile 2018 a luglio 2018 la prima delle rate del piano di pagamento in corso, la comunicazione della volontà di aderire alla rottamazione ‘bis’ al 15 maggio 2018 (dal 31 dicembre 2017) e una proroga da fine ottobre scorso a fine anno per la pubblicazione via web della relativa modulistica da parte degli agenti della riscossione. Nell’emendamento Santini non cambiano invece le scadenze delle cinque scadenze 2018-2019 previste dalla nuova rottamazione, mentre slitta dal 31 maggio 2018 al 31 luglio 2018 la data per il pagamento in un’unica soluzione.

Un altro emendamento del Pd, sempre a prima firma Giorgio Santini, chiede di consentire agli enti locali di chiedere il pagamento dei ruoli di loro competenza senza sanzioni, una sorta di rottamazione delle cartelle anche per gli enti locali.

Sono diverse, e bipartisan, anche le proposte riguardanti le modifiche al cosiddetto spesometro, ovvero la trasmissione telematica delle fatture e il ravvedimento operoso per ritardato pagamento. Diversi emendamenti di Pd, FI, Lega e Aut chiedono di tornare all’invio annuale dei dati anche per il nuovo spesometro e di non comminare sanzioni per l’invio dei dati di quest’anno, se l’invio avviene entro febbraio 2018. Alcuni emendamenti chiedono anche di esentare alcune tipologie di fatture, come quelle di importo inferiore a 300 euro, dall’invio telematico dei dati. Bipartisan anche la richiesta di dare 6 mesi di tempo per il ravvedimento in caso di avviso di irregolarità nei versamenti Iva.

Sono diversi anche gli emendamenti presentati riguardanti le agenzie fiscali, il loro riordino e il trattamento del personale.

 PENSIONI

Diversi sono gli emendamenti che affrontano il nodo delle pensioni. Alcuni bipartisan, tra cui uno del Pd, chiedono di rinviare di sei mesi il decreto direttoriale che fa scattare, dal 2019 l’aumento dell’età per la pensione a 67 anni.

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VIC