Dopo il 2025 saranno negate le Aia per le centrali a carbone

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ROMA (Public Policy) – Dopo il 2025 saranno negate le Autorizzazioni integrate ambientali (Aia) per le centrali a carbone. Lo scrive il ministero dell’Ambiente ad Enel, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità della richiesta del dicastero guidato da Sergio Costa di indicare una road map di uscita dalla produzione di energia dal carbone da allegare al procedimento di riesame di Aia richiesta per molti impianti.

Nella lettera, che Public Policy ha avuto modo di vedere, si legge che è “la Strategia energetica nazionale ad indicare che dopo il 2025 l’impiego del carbone per la produzione di energia termoelettrica non è compatibile con l’esigenza di garantire a scala nazionale un elevato livello di tutela dell’ambiente nel suo complesso. Ne consegue la comunicata esigenza di negare dopo tale data l’Autorizzazione ambientale all’impiego di tale combustibile”.

Il ministero dell’Ambiente sottolinea inoltre che il Mise “non ha peraltro segnalato criticità” che “possano mettere in dubbio il raggiungimento degli obiettivi della Sen 2017. Ne consegue che le preoccupazioni a riguardo, avanzate” da Enel, “risultano allo stato infondate”, si legge ancora nella lettera. Sulla questione della “definitiva messa fuori servizio di impianti dedicati alla produzione di energia termoelettrica deve essere preventivamente assentita” dal Mise, si evidenzia che “gli impegni che tale ministero ha assunto con la Sen 2017, finora sempre confermati e che comunque potranno essere verificati nel corso delle Conferenze di servizi per la definizione delle condizioni delle Aia, rassicurano sul fatto che non potrà esserci alcun problema riguardo alla formalizzazione di tale assenso per la messa fuori servizio delle unità a carbone al 2025”.

La mancanza di Aia, comunque, non porta automaticamente allo stop dell’impianto: “Formalmente l’assenza di Aia non determina automaticamente la definitiva messa fuori servizio delle unità. Esse difatti, almeno in linea teorica, potrebbero essere chiamate in esercizio in forza di provvedimenti contingibili e urgenti, o essere autorizzate a condizioni di esercizio (limiti alla capacità termica) tali da sottrarsi all’obbligo di detenere un’Aia. Ne consegue che le riserve avanzate” da Enel, riguardo la presunta incoerenza tra competenze del ministero dello Sviluppo economico in materia di dismissione degli impianti e possibilità di diniego dell’Aia, risultano infondate”. (Public Policy) FRA