Acqua, gli emendamenti ‘bandiera’ della Lega che svuotano la proposta M5s

0

di Fabio Napoli

ROMA (Public Policy) – La  differenza di approccio tra Lega e Movimento 5 stelle sul tema dell’acqua si capisce bene dai primi due emendamenti di principio alla proposta Daga, depositati in commissione Ambiente alla Camera, tutti a prima firma della capogruppo in commissione Elena Lucchini, alla pdl per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Il primo elimina le parole ‘governo pubblico’ dagli obiettivi della riforma, così da far diventare l’articolato una legge con il solo obiettivo di favorire un governo partecipativo (e non pubblico) del ciclo integrato dell’acqua; il secondo elimina le parole ‘non mercificabili’ dalla definizione di acque superficiali e sotterranee.

Come anticipato da Public Policy la settimana scorsa, le posizioni dei due partiti di maggioranza sono ancora molto distanti, nonostante alcune prime riunioni si siano già svolte (una anche alla presenza del ministro Sergio Costa). Le votazioni sui circa 250 emendamenti non inizieranno prima della prossima settimana: un lasso di tempo nel quale Lega e M5s dovranno cercare di trovare la quadra. Nel frattempo – come anticipato – il partito di Matteo Salvini ha deciso depositare una raffica di emendamenti, a prima firma Lucchini, per cristallizare la sua posizione. Quasi sicuramente, dunque, non saranno queste le proposte emendative che entreranno nel testo. Ma intanto – al netto degli accordi che si faranno – la Lega sottolinea così la sua visione sul settore, molto diversa da quella M5s.

Una delle differenze principali è ovviamente legata alle forme di gestione. Un emendamento della Lega punta infatti ad eliminare il cuore dell’articolato M5s che stabilisce che la gestione e l’erogazione del servizio idrico integrato non possano essere separate e che possano essere affidate esclusivamente a enti di diritto pubblico. L’emendamento Lega lascia all’ente di governo la facoltà di scegliere tra: società di capitali (individuate attraverso l’espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica), società a capitale misto pubblico privato, soggetti in house. Al contempo l’emendamento allarga al settore idrico – per i gestori privati selezionati con gara – i poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa, dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni.

continua – in abbonamento

@Naffete