(Public Policy) – Roma, 4 giu – Il disegno di legge
sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti,
esaminato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, è stato
ultimato. Tra ieri e oggi ci sono state riunioni a Palazzo
Chigi per limare il testo al quale sta lavorando il ministro
delle Riforme Gaetano Quagliarello in stretto contatto con
la presidenza del Consiglio dei ministri, e con il ministro
dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
Alcune correzioni sono state apportate tenendo conto delle
osservazioni fatte dai vari ministri, in particolare di Emma
Bonino, che ha fatto ‘pesare’ il suo ruolo non tanto di
ministro degli Esteri quanto di leader Radicale da sempre
impegnata sulle battaglie di trasparenza dei partiti.
Prima di arrivare in Parlamento, il disegno di legge dovrà
passare dal Quirinale, per ottenere il via libera per la
trasmissione alle Camere, secondo la procedura per i ddl
governativi prevista dall’articolo 87 della Costituzione.
Alla luce del monito sulla necessità delle riforme lanciato
da Napolitano in occasione della Festa della Repubblica,
l’autorizzazione alla trasmissione del ddl rappresenta più
di un semplice atto formale.
Secondo fonti governative, il disegno di legge comincerà il
suo iter dalla Camera dei deputati. Proprio a Montecitorio
si deve cercare uno dei motivi dell’accelerazione del
Governo sull’abolizione del finanziamento pubblico ai
partiti: la proposta di legge (664) sulla stessa materia del
Movimento 5 stelle per la quale i 5 stelle hanno chiesto la
procedura d’urgenza.
Sulla base dei due testi, ai quali molto probabilmente si
dovrebbero aggiungere anche quelli di Sel, Fratelli d’Italia
e Lega Nord, si lavorerà a un testo unificato.(Public Policy)
SAF