L’impronta di Schlein sulla nuova Giunta regionale toscana

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di David Allegranti

ROMA (Public Policy) – Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha presentato lunedì in Consiglio la nuova Giunta di coalizione (Pd, Casa Riformista, Avs e M5s). Una giunta in cui la mano neanche troppo invisibile della segreteria nazionale del Pd, ispiratrice di tutta la strategia politico-elettorale degli ultimi mesi anche in Toscana, si è fatta sentire e molto.

Per questo la gestazione della Giunta non è stata così rapida: le questioni da risolvere non riguardavano il rapporto con gli alleati, invero ben definito, ma il rapporto del partito di Elly Schlein con sé stesso. Come previsto, per la prima volta nella sua storia, i 5 stelle entrano in giunta al governo della Regione Toscana, di solito poco generosa con il fu partito di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, con David Barontini come assessore, al quale dovrebbe andare la delega all’Ambiente (ancora le deleghe non sono state formalmente assegnate da Giani).

Confermata anche Alessandra Nardini, molto vicina ad Andrea Orlando, schleiniana, fin qui assessora all’Istruzione. Alla sanità – una delle cariche più importanti visto il peso nel bilancio regionale – andrà Monia Monni, schleiniana, che nella precedente giunta ricopriva l’incarico di assessore all’ambiente.

Non mancano le polemiche per la mancata rappresentanza di alcune città nella Giunta (Siena e Prato non hanno assessori; il precedente assessore alla Sanità, Simone Bezzini, senese, è stato escluso, e il pratese Matteo Biffoni, il più votato in assoluto con 22mila preferenze, non ha ottenuto incarichi).

Tra le molte conferme, c’è però una novità che sta agitando la politica toscana e non solo: la scelta della vicepresidente della Regione. Mia Diop, classe 2002, consigliera comunale a Livorno. I riformisti le contestano la mancanza d’esperienza necessaria a governare una Regione oltre ad alcune sue prese di posizione sulla politica estera.

Hanno ripreso a circolare, sui social e non solo, gli articoli nati da una storia pubblicata sull’account Instagram di Diop che nell’ottobre 2023 creò non poca agitazione: “Sempre dalla stessa parte”, scrisse la giovane neo-vicepresidente della Regione Toscana, ad accompagnare l’immagine di una bandiera della Palestina e senza alcuna parola di condanna per l’attacco di Hamas.

Il secondo mandato di Giani inizia insomma tra le frizioni. Ma forse è il prezzo da pagare per aver ottenuto, non senza fatica, il via libera al secondo mandato, dopo che in estate il Pd – regionale e nazionale – aveva tentato di sostituirlo con un altro candidato. (Public Policy)

@davidallegranti