ROMA (Public Policy) – Accordo raggiunto – giovedì in Cdm, dopo un’intera giornata di trattative tra i partiti – sulle modifiche da apportare alla riforma della giustizia penale.
Saranno imprescrittibili, cioè non rientreranno nel meccanismo dell’improcedibilità, i reati di mafia e terrorismo. Inoltre ci sarà un regime speciale per quelli con aggravante mafiosa. Nello specifico, per le aggravanti mafiose sarebbe previsto un termine di 6 anni in appello fino al 2024, mentre dall’anno successivo il termine sarebbe fissato in 5 anni.
Novità anche sul traffico di droga e violenza sessuale.
Rispetto al testo approvato due volte all’unanimità dal Governo, si introducono dunque alcune novità, come sottolinea una nota in serata di Palazzo Chigi. I dettagli: si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione di ulteriori sei mesi; si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, i giudici di appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all’articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni.