Governo, si lavora a caselle gabinetti: da Panucci a Funiciello

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ROMA (Public Policy) – Si vanno componendo le caselle dei gabinetti del Governo Draghi. Dopo il giuramento dei ministri, i titolari dei dicasteri lavorano per scegliere gli uomini macchina dell’amministrazione, capi di gabinetto, capi legislativi, staff.

In base a quello che risulta a Public Policy, Giuseppe Chinè, ex capo gabinetto di Marco Bussetti al Miur, potrebbe passare con lo stesso ruolo al ministero dell’Economia. Al Mise guidato da Giancarlo Giorgetti potrebbero arrivare Paolo Visca come capo di gabinetto e Stefano Varone come capo del legislativo (in passato è stato vice capo del Dagl).

Al Dipartimento affari giuridici e legislativi, invece, potrebbe arrivare Carlo Deodato. Rimanendo a Palazzo Chigi, Daria Perrotta potrebbe sedersi sulla poltrona di capo di gabinetto del sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli. Giuseppe Chieppa, invece, rimarrebbe segretario generale a Palazzo Chigi. E ancora, Antonio Funiciello (già capo dell’ufficio del presidente del Consiglio dei ministri con Gentiloni premier e già portavoce dell’ex sottosegretario a Chigi, Luca Lotti) potrebbe occupare la casella di capo gabinetto o capo segreteria di Mario Draghi. Per il ruolo di portavoce del premier è circolato con insistenza il nome di Stefano Lucchini, già Chief institutional affairs and External communication officer di Intesa Sanpaolo, anche se il diretto interessato ha smentito.

Marcella Panucci, ex direttrice generale di Confindustria e una breve esperienza nel gabinetto di Stefano Patuanelli allo Sviluppo economico, potrebbe essere la prossima capo di gabinetto della Funzione pubblica. Il capo di gabinetto del neo ministero del Turismo, guidato dal leghista Massimo Garavaglia, potrebbe invece essere Gaetano Caputi.

Alle Politiche agricole potrebbe arrivare Francesco Fortuna come capo di gabinetto; un ruolo lo potrebbero avere anche Daniel De Vito ed Enrico Esposito (già capo segreteria tecnica e vice capo al legislativo al Mise con Patuanelli). Al ministero dei Trasporti, potrebbe essere confermato l’attuale capo di gabinetto, Alberto Stancanelli.

Già in corso, inoltre, il lavoro di riorganizzazione di alcuni ministeri. Atteso un nuovo spacchettamento del Mibact che, come nel Conte I, perderà la ‘t’ di Turismo. Le deleghe, come detto, finiranno in un ministero ad hoc. E ancora, si lavora per disegnare il ministero della Transizione ecologica. Roberto Cingolani si occuperà delle funzioni dell’ex ministero dell’Ambiente che però sarà arricchito di alcune deleghe ora al Mise (in particolare quelle dell’energia). Allo stesso nuovo ministero potrebbero arrivare le competenze, ora in capo al Mit, sulle dighe. (Public Policy) FRA