(Public Policy) – Roma, 29 ott – Berlusconi “resta il
leader, chi parla di sfogo non ha rispetto”. “Monti? Una
garanzia, lasciamo a Grillo l’idea di abbatterlo”. “No,
staccare la spina è un segnale giusto”. Sono tre esponenti
del Pdl a parlare: Sandro Bondi (sul Mattino), Franco
Frattini (sul Corriere della sera), Altero Matteoli (sul
Giorno). Tre opinioni diverse, addirittura opposte, sul
futuro del partito dopo il ritorno sulla scena del suo
fondatore.
BONDI: CHI LO CRITICA È PEDANTE E IRRICONOSCENTE
“Non c’è dubbio che da qualche tempo qualcuno all’interno
del partito – ha detto l’ex ministro dei Beni culturali – ha
fatto intendere che Berlusconi dovesse accontentarsi di fare
il padre nobile, l’allenatore o il regista […] Dietro
queste posizioni c’è un atteggiamento che non condivido
[…] Berlusconi ha dimostrato una lucidità politica e una
comprensione delle cause della crisi economica ben superiore
a quella che rivelano coloro che gli dicono con pedanteria e
irriconoscenza ciò che dovrebbe o non dovrebbe fare”.
FRATTINI: DOBBIAMO CONTINUARE A SOSTENERE MONTI
“Dobbiamo lasciare a Beppe Grillo, ai centri sociali e
all’Italia dei valori, al populismo anti-tutto l’idea che
Monti sia l’obiettivo da abbattere”, ha detto l’ex ministro
degli Esteri in un’intervista al Corriere della sera.
“Avremo l’ufficio di presidenza del Pdl – ha detto ancora
Frattini – la sede che ha deciso le primarie sul candidato
alla presidenza del Consiglio. Spero che alla fine l’ufficio
non voterà, ma deciderà a largo consenso di continuare a
sostenere il Governo Monti”.
MATTEOLI: SE CONTINUIAMO CON MONTI PERDIAMO IL PARTITO
“È tanto – ha detto l’ex ministro delle Infrastrutture –
che alcuni di noi spiegano a Berlusconi che non reggiamo più
se andiamo avanti con questa accettazione passiva
dell’azione del Governo. Perdiamo il partito […] A ogni
voto di fiducia ci sono sempre meno parlamentari del Pdl che
votano. Sarà pure un segnale…”. (Public Policy)
RED